Una questione privata, il film dei fratelli Taviani tratto da Fenoglio in sala alla Moretta fino al 7 novembre

Una questione privata, il film dei fratelli Taviani tratto da Fenoglio in sala alla Moretta fino al 7 novembre 2
Particolare della locandina
Una questione privata, il film dei fratelli Taviani tratto da Fenoglio in sala alla Moretta fino al 7 novembre 1
Valentina Bellè (Fulvia) con Luca Marinelli (Milton) in una foto di scena di Una questione privata (© ANSA)

RECENSIONE Al Festival del cinema di Roma, venerdì scorso è stato presentato il film di Paolo Taviani «ispirato» a Una questione privata di Beppe Fenoglio. Le proiezioni ad Alba inizieranno al cinema Moretta mercoledì 1° novembre alle 21 e proseguiranno tutti i giorni fino al 7. Lunedì 6 novembre alle 16 è prevista la prima delle aperture straordinarie pomeridiane, dedicate agli anziani, con un prezzo speciale, come annuncia il presidente dell’associazione, Nicola Craveri. Un’iniziativa che proseguirà per due lunedì al mese. Di seguito la recensione di Roberto Bona.

Alla ricerca di Giorgio

Lui, lei, l’altro, mentre il più grande e disastroso conflitto della storia umana è al suo

crepuscolo. In quel delle Langhe (benché il film non dia riferimenti geografici precisi) disperso nella fitta bruma, il partigiano Milton arranca alla ricerca ossessiva dell’amico Giorgio, caduto prigioniero dei fascisti, che forse è stato l’amante di Fulvia, cagione di un dramma interiore e di un dubbio che gli logora l’anima. Il suo sogno d’amor

Una questione privata, il film dei fratelli Taviani tratto da Fenoglio in sala alla Moretta fino al 7 novembre
La locandina del film.

e diventa quindi una disperata e inquieta battaglia personale verso un chiarimento di quella relazione, ma cammin facendo anche un percorso di conoscenza di sé stesso e di consapevolezza dell’insensata barbarie e della desolazione della guerra in trincea che non fa sconti a nessuno. Trentacinque anni dopo La notte di San Lorenzo i fratelli Taviani tornano a parlare di Resistenza e mettono in scena il bellissimo racconto lungo – o romanzo breve – di Beppe Fenoglio, uscito postumo – dirompente, forse incompiuto, forse no, forse discutibile, ma geniale e straordinario nel suo finale aperto e misterioso. L’interesse per quest’opera non è nuovo, perché prima di loro si erano già cimentati Giorgio Trentin (1967), Alessandro Cane (1982) e Alberto Negrin (1991) con risultati alterni e minor visibilità.

Unica opera italiana al Festival del cinema di Roma

Una questione privata, unico film italiano in concorso al RomaFF12, co-prodotto da Ermanno Olmi col sostegno di Film commission Torino Piemonte e distribuito dalla Rai (01 Distribution), diretto solo da Paolo per l’assenza di Vittorio sul set per motivi di salute, è un adattamento molto libero e un po’ infedele e annacquato nella rilettura di quelle che sono tra le più belle pagine della narrativa del Novecento.
Così, con audacia, via l’accento piemontese, via le nostre meravigliose colline come sfondo alla lotta partigiana (il film è stato girato in Val Maira) e vai con un epilogo più consolatorio. La pellicola, che procede, tra passato e presente, per episodi-chiave come una cartolina d’epoca, sembra non credere fino in fondo in quello che sta raccontando e non riesce perciò a restituire l’intensità emotiva della straordinaria scrittura di Fenoglio.

Il cinema dei fratelli Taviani non si tocca

Smarrito il centro narrativo che lo identifica, appare didascalica, artificiale, con una recitazione anaffettiva e impostata degli attori – il protagonista è Luca Marinelli nel ruolo di Milton; Lorenzo Richelmy e Valentina Bellè sono Giorgio e Fulvia – che inciampa nel quasi teatrale, in sospeso tra l’opportunità sprecata e l’incapacità di entrare in sintonia con lo spettatore. Ma il loro è cinema d’autore politico e non si tocca. An tra mes: né ’n rat, né n’osél.

Roberto Bona

Banner Gazzetta d'Alba