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Una targa a Scaparoni per ricordare un grande chimico

Una targa a Scaparoni per ricordare un grande chimico

LA STORIA Gaetano Di Modica è un uomo che non tutti conoscono. La sua biografia è un intreccio di tensione alla conoscenza, sperimentazione e attivismo, senza scordare le radici di provincia. Radici collocate nell’immediata periferia albese, in località Scaparoni. Di Modica era chimico: cercava il generale partendo dal livello particolare.

Perché la sua vicenda è importante? Per la decisione dell’Amministrazione di Maurizio Marello di intitolare il piazzale sul retro del complesso parrocchiale di frazione Scaparoni proprio a Di Modica. Una scelta di gratitudine, le cui ragioni affondano nella biografia dell’uomo. >Come ha spiegato il sindaco Marello, «professore di chimica organica all’Università di Torino, Di Modica nacque a Torino il 3 novembre 1922. Suo padre sposò Flaminia Scaparone, dell’antichissima famiglia Scaparone che diede il nome alla frazione albese. Dopo gli studi Di Modica conseguì la laurea in chimica all’Università di Torino nel 1946 e collaborò con il gruppo che faceva capo al premio Nobel Leopold Ružička».

Prosegue il primo cittadino: «Il professore sollecitò l’interdisciplinarietà tra le Università, chiedendo il contributo di colleghi della facoltà di economia su tematiche di strategia, gestione, economia applicata, business e governo del personale. Appassionato di volo, conseguì i brevetti di volo a vela e a motore. Frequentò e seguì i giovani, ma fu altrettanto solerte verso gli anziani: nel 1985 contribuì a fondare ad Alba l’Università della terza età, della quale fu presidente».

In frazione Scaparoni Di Modica tornava spesso con la famiglia per soggiornare nella grande casa in campagna. Negli anni ’90 scelse la località come luogo di residenza, mentre nel 2006 un evento infausto – la figlia scomparve misteriosamente – lo portò a donare un terreno al Comune. Di Modica morì il 10 luglio 2014, all’età di 92 anni, durante una vacanza all’Elba.

Una storia che non si estinguerà; dietro al nome su una targa in un piazzale di periferia può celarsi una biografia straordinaria: il resistere nella curiosità e nell’istinto esplorativo come unica e potente arma di costruzione, memoria e agente di cambiamento.

Marco Giuliano

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