Arriva il parassita nemico della cimice asiatica

Alleanza tra Ferrero e Agrion per combattere la cimice asiatica

NOCCIOLE  L’Unione europea non vieta di importare il Trussolcus halyomorphae, il parassita “buono” che potrebbe essere la soluzione contro la cimice asiatica che sta causando gravi danni ai noccioleti e ai frutteti del Piemonte. Lo ha reso noto la scorsa settimana l’eurodeputato Alberto Cirio, che su questo tema aveva presentato a ottobre un’interrogazione al commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan.

Il parassita… extracomunitario sta dando buoni risultati in Oregon, Stato degli Usa a vocazione corilicola. Si tratta di un imenottero che deposita le uova in quelle della cimice e si nutre di esse. Essendo però una specie non autoctona del nostro continente, la sua introduzione in Europa deve passare al vaglio dell’Ue. A quanto pare, però, da Bruxelles non ci sono divieti. «A questo punto la scelta spetta all’Italia. Ho scritto al ministro Martina, chiedendo di intervenire per risolvere un problema che sta mettendo seriamente a rischio molte nostre produzioni. L’uso dei prodotti chimici si è rivelato inefficace e bisogna investire su metodi naturali. Il Trussolcus halyomorphae fa da antagonista naturale alla cimice asiatica senza danneggiare l’equilibrio ambientale», afferma Cirio.

Della cimice asiatica e delle prospettive della corilicoltura si è parlato anche la scorsa settimana a Cravanzana, in un incontro promosso dal Comune e dalla fondazione Agrion, al quale sono intervenuti l’onorevole Mino Taricco (Pd) e il senatore Michelino Davico (Federazione della libertà).  E proprio da Taricco arrivano rassicurazioni sulla possibilità di introdurre in tempi rapidi nel nostro Paese l’antagonista della cimice asiatica. Il decreto, ha spiegato Taricco, ha avuto il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni ed è in fase di verifica da parte del Consiglio dei ministri. Il via libera del Governo dovrebbe arrivare entro fine mese.

Soddisfatto per l’andamento dell’incontro di Cravanzana, il presidente di Agrion Giacomo Ballari: «Era inevitabile concentrarsi molto sulla questione più preoccupante del momento, vale a dire l’emergenza cimice. Abbiamo presentato i risultati delle ricerche fatte per condividere con i coltivatori quanto è stato realizzato fino a oggi. Adesso è fondamentale un lavoro di programmazione per il futuro. Crediamo sia necessario condividere una strategia di sperimentazione e ricerca che sia a supporto del settore corilicolo: dalla potatura all’impollinazione, dalla lavorazione del terreno alla gestione della cimice. Serve una strategia complessiva, che sappia guardare al consolidamento del primato della nocciola piemontese nel mondo, anche di fronte all’ampliamento dell’area produttiva. Nessuno discute la qualità delle nocciole dell’alta Langa, ma si deve fare in modo che tutto il Piemonte possa avere nocciole di pregio». Prosegue Ballari: «Contro la cimice per ora abbiamo meno armi rispetto ad altre colture e al momento non si può fare a meno dei trattamenti chimici. L’importante è colpire nel momento migliore, in modo da ridurre al minimo il numero dei trattamenti. Nel 2018 avvieremo anche prove con prodotti non chimici e i primi test con parassitoidi autoctoni».

A Cravanzana, il sindaco Gianluca Fresia ha parlato anche di cascina Nasio, la struttura che il Comune ha comprato per un euro dalla Provincia e nella quale Agrion svolge attività di ricerca nel settore delle nocciole. «Abbiamo stanziato fondi per sistemare parte di uno dei due fabbricati. Da gennaio Agrion potrà avere spazi a disposizione per gli uffici e portare avanti, oltre all’attività sul campo, anche quella amministrativa. Avevamo lanciato questa idea di sinergia un anno fa e il convegno è stato la prima tappa verso l’intensificazione dei servizi di Agrion sul nostro territorio».

Corrado Olocco

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