SOLIDARIETà Sono diversi per formazione scolastica, provenienza geografica, origini, età (vanno dai 16 ai 30 anni) ma sono accomunati dall’identico desiderio di fare del bene.
Sono i ragazzi dell’Operazione Mato grosso, che domenica 28 gennaio, saranno davanti alle chiese parrocchiali di Canale, Neive, Montà e Govone per vendere le arance che hanno raccolto in Calabria nei primi giorni di gennaio. Le arance saranno proposte in sacchi da 4 kg, per i quali si potrà lasciare un’offerta libera.
Elena, ostetrica, 24 anni, è appena tornata da un anno in missione in Perù. Gabriele, informatico di 23, sta per partire. Sono di Asti e si sono avvicinati all’Operazione Mato grosso quando erano al penultimo anno delle superiori. Hanno incontrato i liceali albesi a dicembre, facendo breccia al Liceo Da Vinci: un gruppetto di studentesse li ha seguiti in Calabria a gennaio e li ha aiutati a vendere le arance davanti alle parrocchie albesi nelle scorse settimane.
«Anni fa il gruppo albese era molto attivo, poi tutti i ragazzi che vi appartenevano sono andati in missione e si sono fermati là, tra Brasile, Ecuador, Perù e Bolivia», raccontano Elena e Gabriele. «Ora speriamo di coinvolgere altri giovani: c’è tanto bisogno di aiuto e ognuno di noi può fare qualcosa».
Quanto ricavato dalla vendita delle arance verrà consegnato ai padri missionari in America latina e servirà anche per pagare la spedizione dei container di derrate alimentari che verranno raccolte durante il fine settimana del 10 e 11 marzo. In quel week end i volontari dell’Operazione Mato grosso, riconoscibili grazie a magliette o pettorine identificative, busseranno alle porte, chiedendo pasta, riso, zucchero, farina, scatolame vario, olio in lattine e alimenti per bambini, che poi porteranno alla parrocchia di San Giovanni ad Alba, dove allestiranno un centro di raccolta viveri e imballeranno quanto donato.