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Condannato in primo grado il sindaco di Sanfrè: “Pronto a dimettermi, farò ricorso”

Condannato il sindaco di Sanfrè: "Pronto a dimettermi, farò ricorso"

SANFRÈ Si è concluso con una sentenza di condanna a carico del sindaco di Sanfrè, Gianmario Racca il procedimento penale avviato su querela della vigilessa Bruna Rambaudi che ha accusato il primo cittadino di abuso d’ufficio.

8 mesi con interdizione temporanea dai pubblici uffici e una provvisionale di 12 mila euro più le spese processuali: le motivazioni della sentenza pronunciata in tribunale ad Asti dal giudice Alberto Giannone si conosceranno solo tra 90 giorni, ma il sindaco ha già annunciato che farà ricorso, ma anche che intende dimettersi dopo che si sarà confrontato con la minoranza.

Per altro sul caso potrebbe intervenire anche la Legge Severino che prevede la sospensione degli amministratori pubblici condannati, anche solo in primo grado di giudizio.

La vicenda che contrappone il sindaco (che è a sua volta ufficiale di polizia municipale in un altro comune della zona) e la vigilessa era iniziata lo scorso anno a seguito delle critiche,espresse tramite una lettera ad un giornale locale, dalla vigilessa sulla telecamera per rilevare infrazioni al semaforo sulla provinciale 661.

Dopo l’episodio il sindaco aveva revocato alla dipendente comunale l’incarico, aggiuntivo rispetto all’inquadramento professionale, di responsabile del servizio di polizia municipale perché, ha detto “non c’erano più i presupposti del rapporto fiduciario”.

Davanti al giudice del lavoro, il Comune aveva ottenuto ragione anche per un provvedimento disciplinare, di sospensione, indirizzato all’agente. E anche ad Asti era stata chiesta l’archiviazione del caso: il pm non aveva ravvisato elementi per procedere con l’accusa di abuso di ufficio. Ma la querelante ha fatto ricorso e, in seconda battuta, il procuratore torinese Andrea Bascheri ha deciso di procedere chiedendo, in udienza, la condanna ad una anno del sindaco.

La sentenza ha per parte dato ragione all’accusa. «Una condanna inattesa – ha commentato a caldo il sindaco-  dopo che un giudice civile, per quegli stessi fatti, appena due mesi fa aveva assolto il Comune di Sanfré. Sono ovviamente amareggiato, come uomo e come amministratore, ed in questo momento è solo il rispetto che sempre si deve nei confronti del giudice che l’ha emessa che mi trattiene dal criticare una sentenza che sento profondamente ingiusta. Leggerò le motivazioni e continuerò la mia battaglia, fino a che vedrò riconosciuta anche in sede penale l’assoluta correttezza del mio operato. Quello che però già ora posso anticipare è che combatterò quella battaglia anche da comune cittadino: quanto prima, infatti, incontrerò gli assessori ed i consiglieri con i quali ho condiviso questi anni di intenso impegno per Sanfré e a loro – che non mi hanno mai fatto mancare in questi mesi difficili il loro sostegno – proporrò le mie dimissioni».

Dopo la condanna del sindaco Gianmario Racca, l’associazione La locanda dell’utopia che ha organizzato l’evento insieme al Comune,  ha deciso di annullare la sfilata di Carnevale prevista per domenica e rinviare la festa, con toni e modi più contenuti, a domenica 18 nei locali dell’Asilo vecchio dove saranno esposte le carrette e i costumi realizzati per l’occasione. «L’Associazione – ha scritto il direttivo in una nota – è vicina al sindaco in questo momento duro. Ha tutta la nostra stima profonda, nata soprattutto dalla collaborazione con cui si è sempre prodigato ad aiutarci, anche a svolgere lavori più umili , quando ne abbiamo avuto bisogno».

e.a.

 

 

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