Ultime notizie

Filosofia per i bimbi con Paolo Perazzolo, laboratorio di pensiero

Filosofia per i bimbi con Paolo Perazzolo, laboratorio di pensiero

L’INTERVISTA Tra le novità di quest’anno proposte dalla fondazione Emanuele di Mirafiore a Fontanafredda figura il laboratorio di filosofia per bambini. Un ciclo di quattro incontri (sabato 5, 12, 19, 26 maggio) rivolto ai bambini dai 7 ai 9 anni. Curatore del progetto è Paolo Perazzolo, filosofo e giornalista culturale di Famiglia Cristiana.

Perazzolo, che cos’è la filosofia per bambini?
«È un discorso educativo che riconosce l’esigenza di avvicinare le nuove generazioni al pensiero critico. La tendenza all’omologazione è un fenomeno evidente nella nostra società. Credo, allora, che sia utile esercitarsi, sin da giovanissimi, a ragionare in modo autonomo. La philosophy for children, così chiamata perché nasce negli Stati Uniti, offre alla pedagogia strumenti nuovi. La sperimentazione di questa disciplina si è rivelata efficace nei Paesi che l’hanno adottata. In Gran Bretagna è materia inserita nel programma didattico delle scuole elementari».

Si è portati ad associare la filosofia all’età adulta.
«È vero ma la filosofia per bambini si propone un avvicinamento graduale alla disciplina. Non è una storia del pensiero, ma un invito a pensare con la propria testa. Un esercizio attivo, un confronto diretto con gli altri che passa dal riconoscimento di sé stessi come appartenenti a una comunità. La principale fonte d’ispirazione sono i dialoghi platonici, ma non bisogna dimenticare l’importanza del gioco, calato anch’esso in un contesto filosofico. Giocando i bambini conoscono sé stessi e scoprono l’altro».

Come cambia il ruolo dell’insegnante?
«Nel caso della philosophy for children è più corretto parlare del “facilitatore”, che ha il compito di favorire le interazioni del gruppo senza però indirizzare la discussione. Il gruppo è seduto in cerchio e il lavoro prende avvio con una lettura. Si tratta di brevi racconti che aprono alla discussione, offrendo stimoli “filosofici”. I bambini sono invitati a formulare una domanda, dapprima individualmente, per arrivare a concordare un quesito rappresentativo dell’intero gruppo. Lo scopo è di imparare a negoziare, cedendo costruttivamente qualcosa di sé, mettendo a disposizione di tutti il proprio punto di vista».

Come si arriva alla valutazione?
«Anche in questo caso il facilitatore opera in modo discreto. La classe si autovaluta, riflettendo insieme su alcuni parametri: capacità d’ascolto, partecipazione, approfondimento, valutazione emotiva del laboratorio. Al termine si noterà come le diverse prospettive si siano sovrapposte, come siano emerse affinità e, soprattutto, come le differenze siano state valorizzate».

La partecipazione è gratuita. Chi fosse interessato può prenotare con una mail a fiocco@fondazionemirafiore.it.

Alessio Degiorgis

Banner Gazzetta d'Alba