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Miroglio: sciopero di 8 ore alla Textile di Castagnole e alla Stamperia di Govone

Miroglio: 250 dipendenti in ansia per il lavoro

MIROGLIO Un’angoscia senza fine quella dei lavoratori della Miroglio Textile e della Stamperia di Govone.  L’azienda con una nota annuncia altri 60 esuberi tra il centro direzionale di Castagnole Lanze (115 addetti complessivi) e la Stamperia di Govone (206 addetti), la risposta dei sindacati con uno sciopero di 8 ore nei due poli industriali oggi, martedì 13 febbraio.

A pagare gli effetti della crisi del tessile sono ancora una volta i lavoratori.

«Il nuovo modello di organizzazione di Miroglio Textile prevede per la sede di Castagnole un’evoluzione verso una struttura più snella e più orizzontale, in grado di reagire e di rispondere sempre più velocemente agli input del mercato» spiega la nota che prosegue: «Al fine di creare valore aggiunto al proprio prodotto, l’azienda ha inoltre deciso di far gestire l’attività del “controllo qualità” dei tessuti stampati esternamente rispetto al processo produttivo della Stamperia di Govone. Seppur sofferta la decisione è stata presa in un’ottica di rilancio dei nostri prodotti nel mercato della stampa».

L’azienda sta valutando la possibilità di aprire la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti di Castagnole: «Il Gruppo Miroglio ha accettato di valutare un percorso di cassa integrazione straordinaria per Castagnole che possa consentire di gestire l’eccedenza attualmente individuata».

Non dovrebbero essere previsti ammortizzatori, invece, per i dipendenti della stamperia di Govone: «Per quanto riguarda Govone purtroppo la nuova normativa sulla Cassa integrazione non consente l’utilizzo dell’ammortizzatore in occasione della cessazione di attività di reparti. Abbiamo accettato l’invito a valutare opportunità di mantenere il processo del controllo qualità sul territorio attraverso partner disposti ad insediarsi in provincia di Asti o Cuneo. La decisione dell’esternalizzazione del controllo qualità non può comunque essere messa in discussione».

Tra i dipendenti che abbiamo contattato serpeggia una sorta di delusione mista a rassegnazione anche tra chi non dovrebbe essere coinvolto nella riorganizzazione. Tutti hanno la sensazione che si tratti solo di un rinvio di qualche mese o anno.

I rappresentanti sindacali Angelo Vero (Cisl), Maria Grazia Lusetti (Cgil) e Mauro Icardi (Uil) commentano: «Siamo molto preoccupati per le scelte della Miroglio che continua nel ridurre sempre di più le strutture produttive dello stabilimento di Govone e del Centro Direzionale. Nelle assemblee che si sono svolte mercoledì e giovedì scorso è emersa, grande preoccupazione per le scelte dell’azienda ritenute sbagliate».

In modo particolare i sindacalisti puntano il dito contro la scelta di esternalizzare il controllo qualità della Stamperia: «E’ per noi indispensabile avere garanzie che il lavoro di controllo rimanga vicino allo stabilimento con tutti i lavoratori presenti nel reparto. Non si può disperdere la professionalità dei lavoratori che hanno sempre svolto con grande impegno la loro mansione, se ci sono stati problemi nell’attività di controllo è stato dovuto al sistema imposto dalla Direzione».

Riguardo ai 30 dipendenti di Castagnole aggiungono: «È importante per i lavoratori della Direzione che vengano affrontati i problemi di esubero in modo non traumatico utilizzando gli ammortizzatori sociali a disposizione. I lavoratori hanno la necessità che la Direzione dello Stabilimento della Miroglio textile, presenti un piano industriale che metta in luce le strategie produttive ed economiche dell’azienda, non può essere che si affrontino i problemi semplicemente mandando via i lavoratori»

Marcello Pasquero

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