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Nocciola Igp Langhe: servono due anni

Nocciole: incontro su denominazione e sul caso-fascette

NOCCIOLE Continuano a tenere banco, nel mondo della corilicoltura e tra gli amministratori locali, le questioni relative alla denominazione e alla tutela della nocciola. Scartata l’ipotesi di puntare al riconoscimento della Dop per le nocciole delle Langhe, crscono invece le quotazioni dell’Igp (Indicazione geografica protetta), forma di tutela meno vincolante rispetto alla Denominazione di origine protetta e che è possibile ottenere in tempi più rapidi.

Nocciola Igp Langhe: servono due anni
Il Comitato promotore dell’Igp ha presentato l’iniziativa all’associazione commercianti albesi.

Le iniziative per arrivare all’Igp Langhe sono state illustrate all’Associazione commercianti albesi dal comitato che era nato a novembre per arrivare alla Dop e che ora si è rivolto verso un bersaglio più agevole da raggiungere. La scelta di accantonare la Dop è legata alle notevoli restrizioni che essa comporta, a partire da quella che prevede la trasformazione del prodotto nell’area indicata dal disciplinare, norma che rischia di penalizzare quei produttori che forniscono nocciole ad aziende e pasticcerie torinesi o di altre parti d’Italia e che, se la nocciola di Langa fosse Dop, non potrebbero venderla come tale a chi la trasforma fuori da questo territorio.

Per quanto riguarda l’ipotetica Igp Langhe c’era un dubbio di tipo legislativo. Si doveva capire se fosse possibile creare una Igp Langhe all’interno dell’attuale Igp Piemonte. La risposta alla richiesta di chiarimenti presentata dall’europarlamentare Alberto Cirio al direttore generale dell’agricoltura della Commissione europea Jerzy Plewa è arrivata a fine gennaio ed è positiva. Viene citato come esempio il formaggio olandese Gouda, che ha una denominazione che include tutta l’Olanda e un’altra relativa alla regione settentrionale dei Paesi bassi.

Per arrivare a una Igp Langhe per le nocciole serviranno presumibilmente un paio d’anni. Nel frattempo il consorzio di tutela procederà alla modifica dell’articolo 8 del disciplinare, inserendo la possibilità di utilizzare sulle etichette la dicitura “delle Langhe”. La richiesta di modifica dovrebbe essere approvata dal consorzio attorno al 20 marzo. Di lì in poi la procedura dovrebbe essere abbastanza rapida poiché coinvolgerà soltanto il Ministero delle politiche agricole, senza passaggi negli uffici di Bruxelles ed entro l’anno la modifica dovrebbe essere ufficializzata. L’attesa Igp, sarà una prima forma di riconoscimento del particolare pregio della nocciola di Langa. L’area individuata per delimitare la nuova Igp comprende, oltre alla Langa cuneese, anche una ventina di paesi della Langa astigiana.
Commenta Cirio: « Il parere favorevole di Bruxelles è ciò che attendevamo. Costituiremo con le organizzazioni agricole un nuovo consorzio, che avrà il compito di predisporre il dossier e presentare ufficialmente la richiesta all’Europa per il riconoscimento della nocciola delle Langhe Igp».

Su 6.052 ettari di superficie coltivata a nocciola Piemonte Igp, 4.630 sono nelle Langhe, ma secondo alcune stime la produzione potrebbe arrivare anche a superare i cinquemila ettari.

Corrado Olocco

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