Ultime notizie

Oggi i sindaci votano il sistema gestionale dell’acqua per i prossimi 30 anni

Caldo: anche il Tanaro è in secca

CONFRONTO TRA I SINDACI

Nella votazione di oggi mercoledì 28 marzo, l’assemblea dei 250 sindaci, in cui ogni primo cittadino voterà singolarmente, dovrà indicare il modello gestionale per il servizio idrico integrato nei prossimi 30 anni. Un’indicazione molto importante che andrà ad indirizzare il parere definitivo della conferenza dei sindaci, formata da 23 primi cittadini in rappresentanza di altrettante zone della Provincia, atteso entro la metà di aprile.

MARCO PEROSINO SENATORE, SINDACO DI PRIOCCA 

Il sindaco di Priocca e neo eletto senatore della provincia di Cuneo tra le fila di Forza Italia, lancia sulle righe di Gazzetta la proposta alla presidente dell’Ato Bruna Sibille di sospendere la votazione e iniziare a pensare a dividere la provincia in due sub ambiti oppure a una sub gestione. «La legge prevede questa possibilità che permetterebbe di avere un gestore pubblico per il cuneese e misto per il resto della Provincia. Il sistema cuneese funziona, il nostro anche, perché rovinare qualcosa che funziona?», commenta Perosino che aggiunge: «Se fosse per il sottoscritto vorrei un gestore totalmente privato. Sono anni che si va verso una privatizzazione dei servizi, proprio perché le imprese private, controllate nel loro operato dal pubblico offrono maggiore produttività e garanzie».

Perosino rincara: «Continuo a chiedere ai sostenitori del gestore totalmente pubblico se la società in house per legge potrà risarcire i creditori e contrarre debiti e con chi li contrarrà? Mi si continua a dire che bisogna scegliere un gestore pubblico perché tra 30 anni potrà avere una maggiore liquidità rispetto al misto, ma come è possibile ragionare in questo modo pensando al Mondo in cui vivevamo solo 10 anni fa prima della crisi? Chi può prevedere cosa succederà tra 30 anni?». Il sindaco di Priocca conclude: «Lancerò la mia proposta durante l’assemblea, di domani, se i sostenitori del gestore pubblico continueranno con il muro contro muro siamo pronti ad arrivare anche a un’eventuale rottura».

m.p.

FEDERICO BORGNA SINDACO DI CUNEO E PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 

Federico Borgna presidente della Provincia e sindaco di Cuneo non ha dubbi: «Il comune di Cuneo si è sempre espresso senza alcun dubbio per una gestione totalmente pubblica del Servizio Idrico Integrato, a tal fine si è impegnato sin dalla fine degli anni Novanta alla costituzione di una società totalmente pubblica: Acda. A onor del vero devo rilevare che in provincia di Cuneo il livello di soddisfazione verso i gestori sino ad oggi operanti è buono. Oggi, però, la legge ci pone di fronte all’obbligo di un gestore unico provinciale».

Dovendo scegliere Borgna aggiunge: «Il Piano d’Ambito approvato l’8 marzo scorso dimostra che le tre forme di gestione possibili sono equivalenti dal punto di vista dei costi e della garanzia degli investimenti. Questa potenziale parità di risultati viene sbilanciata a favore di una scelta di una gestione pubblica perché questa è la sola che può venire controllata dai comuni nell’interesse di tutti gli utenti. L’affidamento ad una società pubblica – in house – è l’unico che può avvenire in via diretta. Negli altri due casi (misto pubblico privato o totalmente privato) ci si dovrà avventurare in una gara Europea aperta alle partecipazione di tutte le grandi società operanti nel settore, che evidentemente hanno nel loro scopo sociale la produzione di utili e che facilmente si sottraggono al controllo pubblico. Tornando al Piano d’ambito, emerge chiaramente che nei due casi sopra citati gli utili attesi nei 30 anni ammontano ad oltre 160 milioni euro che andranno totalmente o per circa il 50% ai privati, senza disponibilità finali, mentre nel caso di affidamento in House alla scadenza dei 30 anni vi sarebbe un tesoretto di 80 milioni di euro che potremmo lasciare in eredità ai nostri nipoti.

La scelta che dovremo fare domani, mercoledì 28 marzo è se come Sindaci ci sentiamo capaci di affrontare una sfida come questa, che le esperienze di gestione pubblica in provincia ci dimostrano assolutamente possibile, o se vogliamo affrontare il salto nel buio della gara, garantendo al contempo ai privati i profitti derivanti dalle tariffe pagate dai nostri cittadini e sottraendo al controllo pubblico la gestione di un bene indispensabile alla vita quotidiana.

MAURIZIO MARELLO SINDACO DI ALBA

Negli ultimi mesi il sindaco di Alba Maurizio Marello si è schierato apertamente per un gestore totalmente pubblico in una escalation che lo ha portato a concludere un post su Facebook con un hashtag poi cancellato #Viaimercantidaltempio. Nella fattispecie i mercanti sarebbero le società private e il tempio sarebbe l’acqua: «Voterò per la gestione totalmente pubblica perché l’acqua è il bene pubblico e comune per eccellenza. Come ho spiegato all’assemblea dei sindaci la soluzione che prediligo è quella di un consorzio pubblico con 4 gambe tra cui una che rappresenti Alba e Bra, Langhe e Roero con strutture adeguate, magazzini, depositi e quanto necessario per svolgere il servizio al meglio».

Marello aggiunge: «La soluzione interamente pubblica garantisce risorse importanti fra 30 anni per i nostri figli anche se è la più difficile da percorrere perché richiede sacrifici nei primi 20 anni. L’alternativa mi spaventa, perché vorrebbe dire affidarsi a una gara europeo che potrebbe esporci a grandi società del settore che potrebbero sovrastarci»

ROBERTO BODRITO SINDACO DI CORTEMILIA

Roberto Bodrito sindaco di Cortemilia e presidente dell’Unione comuni Alta Langa commenta con rammarico: «Personalmente ho cercato di arrivare alla votazione di domani con più elementi possibili per capire quale fosse il migliore sistema gestionale per il servizio idrico integrato della provincia di Cuneo. Nel 2015 i sindaci avevano dato l’incarico a tecnici e legali di individuare il migliore sistema gestionale. Ho chiesto di avere dati e analisi comparative che mai sono state fornite ai primi cittadini. Ora ci troviamo a decidere senza sapere bene cosa sceglieremo, con una parte, quella del cuneese che preme per arrivare a una soluzione rapida quando sarebbe meglio confrontarsi ancora su un tema così complesso che vale 3 miliardi di euro e il futuro dei nostri figli». Bodrito conclude: «Con i pochi elementi che ci ha fornito l’Ato non posso che votare per il gestore misto che nei nostri paesi funziona e funziona bene, con la consapevolezza che non è in gioco l’acqua pubblica, l’acqua è pubblica perché sono i comuni a decidere come deve essere gestita e da chi».

ENRICO FACCENDA SINDACO DI CANALE 

Il sindaco di Canale Enrico Faccenda rappresenta i sindaci del Roero all’interno della conferenza dei sindaci: «L’indicazione dei 250 sindaci dovrà poi essere ratificata dalla conferenza dei sindaci che rappresentano varie zone della Provincia. Nella conferenza il peso dei sindaci favorevoli al gestore pubblico dovrebbe prevalere, ma questo nasce da squilibri che partono da lontano e che vanno verso un sistema Cuneo centrico. Altrimenti non si spiegherebbe che il voto del Roero che ha oltre il 10% degli abitanti della provincia e produce il 25% dell’acqua conti solo il 5%». Faccenda precisa: «Come Roero ci siamo astenuti sul Piano d’ambito dopo aver votato no in precedenza, spero che questa apertura mostrata venga apprezzata e corrisponda con una apertura dall’altra parte. La mia speranza è che domani non si arrivi a una spaccatura. Il mio voto sarà per il gestore misto perché abbiamo la prova con costi nel Roero tra i più bassi d’Italia per un’acqua eccellente che costa poco».

Marcello Pasquero

 

LUIGI ICARDI SINDACO SANTO STEFANO BELBO 

«I Sindaci», spiega Luigi Icardi, primo cittadino di Santo Stefano Belbo e assessore in Unione montana Alta Langa, «sono chiamati a scegliere il futuro sistema di gestione dell’acqua senza disporre di informazioni sufficienti e di dati certi: nonostante le ripetute richieste».

«L’acqua», aggiunge Icardi, «è un bene naturale e un diritto umano universale, che deve rimanere saldamente controllata dal Pubblico. La gestione, tuttavia, dev’essere efficiente, efficace ed economica per garantire a cittadini e aziende il miglior servizio alle tariffe più basse possibili. Per queste ragioni non dev’essere affidata a un soggetto privato, ma neppure totalmente pubblico».

Secondo Icardi: «Una società mista con capitale privato non prevalente, come previsto dalla normativa europea, è la soluzione migliore, che da un lato garantisce pieno controllo pubblico e dall’altro i livelli di efficienza e qualità del servizio raggiunti dal Privato; sarebbe rispettosa della storia e dell’evoluzione gestionale nella nostra provincia ed eviterebbe la destrutturazione del settore privato».

Conclude Icardi: «La società mista avrebbe certamente minori problemi di finanziamento e i Comuni non dovrebbero prestare garanzie per gli investimenti del gestore e assumersi responsabilità economico-finanziarie, necessarie in caso di affidamento a soggetto totalmente pubblico».

Fabio Gallina

BEPPE COSTA SINDACO DI MONTÀ

Nel dibattito sulla gestione dell’acqua l’amministrazione montatese voterà perché resti a guida totalmente pubblica. Montà è uno dei pochi paesi del Roero che si è schierato apertamente per il gestore in house. Abbiamo chiesto le motivazioni al primo cittadino del popoloso paese roerino.

«La nostra scelta- ci ha spiegato Beppe Costa, sindaco di Montà dal 2014 -è chiara. Abbiamo intenzione di rispettare la volontà dei cittadini che sono stati chiamati a dire la loro già nel referendum del 2011. Allora la maggioranza dei montatesi optò perché la gestione rimanesse in mano al pubblico ed oggi noi vogliamo rispettare la scelta, che peraltro condividiamo, espressa col voto. Per questo mi esprimerò per un gestore totalmente pubblico del ciclo idrico integrato».

Andrea Audisio

Banner Gazzetta d'Alba