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Due milioni di euro per mezzo ettaro nel cru Cerequio. Siamo di fronte a una bolla speculativa?

Dalla Giunta regionale 9,5 milioni per i vigneti

LA MORRA “Un tempo in Olanda c’è stata la bolla dei tulipani, dove i bulbi del fiore erano diventati oggetto di una speculazione talmente sproporzionata al valore del prodotto da causare, da un giorno all’altro, la perdita di fortune per migliaia di persone”. Forse uno scenario eccessivo, ma non del tutto estraneo a quella che un produttore di Barolo e che preferisce rimanere anonimo chiama “La perversione del Barolo che è destinata a esplodere”. Le sue parole arrivano il 17 aprile, durante la fiera Vinitaly.

Tra gli stand a Verona si è appena diffusa la notizia secondo cui a La Morra, nel cru Cerequio, sarebbe appena stata finalizzata la transazione economica di mezzo ettaro di vigna per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Ovvero 4 milioni a ettaro.

“Siamo arrivati a una percezione distorta delle nostre potenzialità, scommettiamo troppo in alto. La terra deve rimanere terra, non oggetto di adorazione finanziaria o leva per soddisfare l’avidità. Stiamo dimenticando le nostre radici”, conclude il produttore.

Non è possibile per ora saperne di più. Raccogliamo alcuni “rumors” tra gli stand, consapevoli che potrebbe trattarsi di una mezza verità, ma non certo di un’ipotesi inverosimile. Aleggiano i fantasmi dell’eccesso nell’apparentemente idilliaca condizione dell’universo vitivinicolo delle Langhe, spinti da quella fame mai sazia di crescere sempre di più e dall’implicita convinzione di invulnerabilità rispetto alla discesa

Valerio Giuliano

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