Il collare con la chiave ai custodi della tradizione

Un albergo diffuso tra le case di pietra
L'edificio di borgata Cavallini che ospiterà la sede del museo.

PAROLDO Nella storica cornice di borgata Cavallini, a Paroldo, ristrutturata mantenendo intatte le caratteristiche architettoniche di un tempo, si terrà, domenica 8 aprile, alle 15, il quarto convegno dei “custodi di paese”. È un incontro tra amici, un’occasione di festa, ma anche un modo per mantenere viva la memoria che con il tempo sembra rischiare di perdersi. Ideatore della giornata è, da sempre, Romano Salvetti, presidente dell’associazione Masche di Paroldo. L’appuntamento di domenica 8 vuole favorire lo scambio di esperienze tra i partecipanti, per aumentare consapevolezza e identità della memoria, rendendola un fatto concreto. Il filo conduttore di questa edizione è “I giovani corrono, i vecchi conoscono la strada”, frase che ben riprende il principio della trasmissione generazionale.

Emblema dei “custodi” è una chiave, poiché essi hanno innanzitutto la responsabilità di mantenere al sicuro passato e presente, segreti e tradizioni dei loro paesi.  Anche quest’anno, come accade dal 2017, vi sarà la consegna, ad alcuni di loro, di un collare, simbolo dei custodi e realizzato da una sarta paroldese, che recherà la scritta “Terrae custode”.

«Mi auguro che il collare diventi un simbolo concreto e accompagni nella quotidianità chi lo porta: mi piacerebbe che venisse indossato alle feste di paese, nelle occasione di aggregazione o ai funerali. Il riconoscimento non è un premio di fedeltà alla Langa, né ha un valore economico, ma rappresenta qualcosa di diverso che deve conquistare un piano etico e spirituale», ha spiegato l’organizzatore della manifestazione.

Conclude Romano Salvetti: «Il raduno dei custodi, durante il quale interverrà il professor Aldo Intagliata, si svolge sempre ad aprile, un mese davvero speciale e sacro, in cui un tempo si celebravano anche le rogazioni per invocare il buon andamento dell’attività agricola».

Debora Schellino

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