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Alba difende il paesaggio come patrimonio Unesco

Alba difende il paesaggio come patrimonio Unesco

PIANO REGOLATORE Si conclude la fase di studio per adeguare il Piano regolatore e i regolamenti edilizi alle indicazioni Unesco. Alba si è affidata per l’approfondimento al team astigiano Bardini e associati, che si è fatto un’esperienza sul campo adeguando il Prgc di molti Comuni dell’Astigiano. Al fianco dello staff di Bardini hanno operato gli uffici comunali.

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Lo staff dello studio Bardini di Asti, che ha lavorato al Prgc albese.

«Dopo l’approvazione del Piano regolatore, l’adeguamento del Prgc e dei regolamenti edilizi alle indicazioni di tutela per il sito Unesco sarà il provvedimento più importante che questa Amministrazione lascerà alla città», ci aveva spiegato il sindaco Maurizio Marello poco meno di un anno fa. il risultato del lavoro è ora al vaglio della Regione, che dovrà indicare la strada: se potrà bastare una variante allo strumento urbanistico o se sarà necessario riapprovare il Prgc integrato. Le integrazioni non riguardano la sinistra Tanaro, quindi vengono escluse Mussotto, Piana Biglini, Scaparoni e Vaccheria.

«Cominciamo col dire che la destra Tanaro di Alba si trova in una buffer zone Unesco, zona cuscinetto per le core zone. La legge impone che il Piano regolatore, seppur recente, recepisca le indicazioni Unesco. Da questa spinta è nato un nuovo strumento che non ha carattere di imposizione, ma mette nero su bianco alcune regole per costruire in modo rispettoso di un ambiente patrimonio dell’umanità», spiega oggi il sindaco Marello.  I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato (questa la dicitura corretta) in Piemonte consistono in una selezione di cinque distinte aree vitivinicole e un castello nella core zone, la zona fulcro della candidatura.

Le core zone sono: la Langa del Barolo, il castello di Grinzane Cavour, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti spumante, Il Monferrato degli infernot; sono poste all’interno di due ampie aree: le buffer zone, di cui fa parte Alba. La finalità di questi territori è la protezione del sito Unesco da possibili azioni che possano distruggere o rovinare i valori del bene iscritto nella lista del patrimonio mondiale.

«Nel nuovo regolamento ribadiamo il “no” ai palazzi che superino i due piani nella fascia precollinare o i cinque piani nelle aree più urbanizzate tipo corso Piave o corso Europa. Sono scongiurate per sempre ipotesi da 20-25 piani, come dovevano essere le torri di corso Barolo, inserite nel 2004 nel Piano regolatore dallo studio Benevolo e per fortuna rimosse», spiega il sindaco che passa a valutare altre integrazioni fornite dal team Bardini: «Lo studio ha integrato il Piano regolatore facendo un censimento delle cantine e individuando alcuni fabbricati meritevoli di tutela, da proteggere».

Marello precisa: «Ribadisco che non si tratta di norme prescrittive, ma di indicazioni con cui Alba risponderà alle esigenze Unesco. Si parte dal mantenimento delle zone vitivinicole del territorio, la tutela dei vigneti e dei manufatti legati alla coltivazione e produzione viticola e vinificazione, come cascine o ciabòt, la conservazione e valorizzazione del patrimonio presente nell’area, la tutela dei contesti di valore scenico ed estetico e delle visuali, con particolare attenzione ai coni verso le core zone. Gli ultimi due obiettivi sono il mantenimento dell’immagine del paesaggio vitivinicolo piemontese, quale espressione della cultura regionale e delle culture locali e il contenimento del consumo del suolo, pretendendo anche un elevato livello qualitativo degli interventi edilizi».

Nel Piano regolatore albese, rivisitato alla luce della tutela che chiede l’Unesco, sono stati inseriti il masterplan del Tanaro, ma anche le aree tartuficole da proteggere. L’architetto Ezio Bardini aggiunge: «Tra le integrazioni proposte alcune riguardano le autorimesse che non dovrebbero più essere staccate dai fabbricati. Per fare un esempio, sarà preferibile costruire edifici a forma di L piuttosto che fabbricati staccati dal corpo centrale. Discorso simile per le piscine, che dovranno avere un posizionamento rispettoso della conformazione del terreno e non dovranno essere impattanti dal punto di vista estetico, e per i muri di sostegno che non dovrebbero essere visibili».

Capitolo a parte per il fotovoltaico: «Rimane l’indicazione di vietare la posa di pannelli solari nel centro; abbiamo identificato zone preferibili per il fotovoltaico e integrato le prescrizioni nel caso della posa di pannelli sui balconi, una tendenza che si sta affermando negli ultimi anni e che può essere consentita in alcune aree».

In conclusione, il piano con le integrazioni Unesco, se approvato dalla Regione e dal Consiglio comunale, proteggerà in modo incisivo i crinali delle colline e delle zone di campagna per salvaguardare i coni visuali verso le core zone, come il castello di Grinzane Cavour o i Comuni di La Morra e Barbaresco.  Tra i desiderata dello strumento urbanistico anche molti collegamenti viari, come il terzo ponte sul Tanaro, la tangenziale est, la cosiddetta “corda molle” per unire Alba da nord a sud. L’Unesco prevede, infatti, una buona accessibilità alle core zone con strade adeguate, che al momento rimangono solo sulla carta.

m.p.

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