Dopo il rilancio del cantiere di Verduno, Bono ora potrebbe lasciare

Il grande ospedale in attesa di verdetto
L'ospedale di Verduno

ALBA Dirigente del settore della programmazione della sanità piemontese. Un’offerta difficile da rifiutare quella che sarebbe arrivata al direttore generale dell’Asl Cn2 Danilo Bono. Che il sergente di ferro mandato dall’assessore Antonio Saitta nelle Langhe per sbloccare la situazione dell’ospedale Alba-Bra di Verduno difficilmente avrebbe tagliato il nastro del nuovo nosocomio da direttore generale era chiaro da settimane. A confermare la volontà della Regione è lo stesso Danilo Bono che spiega: «Dall’assessorato mi è stata chiesta la disponibilità per un importante ruolo dirigenziale nella sanità regionale e ho dato la mia disponibilità. Ci sono anche altri candidati quindi per l’ufficialità di un’eventuale nomina occorrerà aspettare qualche giorno». Dubbi in realtà ce ne sarebbero pochi perché gli attestati di stima dell’assessorato per Bono si sprecano e non potrebbe essere altrimenti per quanto fatto con il cantiere di Verduno, ripartito a spron battuto per concludere i lavori entro il primo ottobre e aprire la struttura il primo gennaio 2019.

Bono come condizione per accettare il nuovo compito avrebbe però chiesto di avere ruolo di supervisore del cantiere di Verduno. Una conditio sine qua non per non lasciare del tutto con il traguardo all’orizzonte. La nuova nomina dovrebbe divenire definitiva dal primo giugno e un segnale è nella proroga di un mese nella nomina dei nuovi direttori generali. Presto per dire chi potrebbe prendere le scomode redini che verrebbero lasciate da Bono.

Marcello Pasquero

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