Ultime notizie

I discepoli ora protagonisti della storia di salvezza

UN PENSIERO PER DOMENICA – 13 MAGGIO – ASCENSIONE DEL SIGNORE

La festa dell’Ascensione di Gesù al cielo, dopo la rivoluzione copernicana, è una delle ricorrenze più difficili da spiegare, perché è venuto meno lo schema spaziale in cui era stata pensata. Ma già Luca, negli Atti degli apostoli, scrivendo che «una nube lo sottrasse ai loro occhi», insiste sul fatto che Gesù dopo la risurrezione entra nel mistero di Dio, simboleggiato appunto dalla nube. L’Ascensione può inoltre essere ripensata in una prospettiva antropologico-ecclesiale, come suggerito dalle letture della Messa.

Nell’emozione dell’incontro con il Risorto, gli apostoli non sono ancora entrati nella prospettiva che verrà aperta dal seguito del racconto, quella dello sviluppo della storia della salvezza nel tempo, uno sviluppo di cui essi dovranno essere i protagonisti. Essi chiedono a Gesù quando ricostituirà il regno di Israele; lui li manda nel mondo come testimoni del Vangelo: un bel salto di qualità e un cambio radicale di prospettiva!

I discepoli ora protagonisti della storia di salvezza
L’Ascensione con Gesù benedicente, miniatura del

Turone (secolo XIV, Verona, biblioteca capitolare).

L’Ascensione non spiega tanto il mistero di Gesù quanto della Chiesa. La proclamazione della risurrezione di Gesù da morte è una vetta oltre cui non si può procedere: l’impossibile è diventato possibile; il sogno più antico e radicale dell’umanità si è realizzato. Capita ai discepoli quanto accade alla morte di una persona cara: l’addio si trasforma in una vicinanza più intensa. La persona ci manca, ma la sentiamo vicina, più presente di prima! Il distacco ha bisogno di tempo: ecco il significato dei “40 giorni” rievocati dagli Atti degli apostoli (1,1-11) Per un po’ questa presenza è legata allo spazio, poi diventa una presenza sempre più interiore, spirituale: quasi un invito a prendere il largo, a vivere la nostra vita, ad assumerci le nostre responsabilità, come nella conclusione canonica del Vangelo di Marco: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (16,15). Così inizia la Chiesa.

La nuova presenza salvifica di Gesù dentro la comunità è spiegata bene oltre che nel Vangelo, nella Lettera agli Efesini (4,1-13). Secondo la cultura del tempo, viene spiegata con immagini apocalittiche: i credenti potranno scacciare i demoni che dividono le comunità e i veleni che fanno morire l’amore. Più concreto il messaggio della Lettera: vivere secondo lo spirito di Gesù significa realizzare l’unità nella diversità, svolgendo ciascuno il proprio compito, al fine di realizzare il Corpo di Cristo, ma soprattutto l’uomo perfetto. Uniti a Gesù possiamo vivere in pienezza la nostra umanità.

Lidia e Battista Galvagno

Banner Gazzetta d'Alba