Il ’68 come l’ho vissuto io: se ne discute il 21 maggio con Ithaca

Il '68 come l'ho vissuto io: se ne discute il 21 maggio con Ithaca
Maurizio Rosso.

1968 La memoria delle rivoluzioni serve per non dimenticare che ciò che accade nel mondo non è “dato a priori”, ma può essere cambiato. Ricordare uomini animati da un ideale, poi, può rappresentare un esercizio sia pratico che morale. Lunedì 21 maggio alle ore 21 l’associazione culturale Ithaca organizza nella sala Riolfo del cortile della Maddalena un incontro dal titolo “Il ‘68 come l’ho vissuto io”.

Ha spiegato Maurizio Rosso, presidente dell’associazione: “Nel 50esimo anniversario da quel poderoso movimento sociale e politico di carattere internazionale, che ha accomunato giovani dell’ovest e dell’est in una contestazione generale contro gli imperialismi degli Stati Uniti d’America e dell’Unione Sovietica, contro l’autoritarismo della scuola e del mondo del lavoro e contro una morale cattolica conservatrice e chiusa, l’associazione intende riflettere sul lascito positivo o negativo di quel movimento chiamando a testimoniare i protagonisti albesi”.

Il dialogo durante la serata esplorerà come dall’occidente all’est la “contestazione generale” ebbe come nemico comune il principio stesso di autorità: nella scuola si contestavano i baroni, nella fabbriche si rifiutava l’organizzazione del mondo del lavoro e le leggi che vedevano una forte disuguaglianza dei lavoratori nel loro rapporto con i datori. Conclude Rosso: “Il ’68 segnò cambiamenti radicali nei costumi, nell’arte, nella musica e nello sport. L’incontro non intende tracciare alcun consuntivo politico, ma solo dar conto della passione e degli ideali che animavano i protagonisti albesi di allora”.

Matteo Viberti

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