FERROVIA «Un atto irreversibile e un impegno da portare avanti senza ripensamenti». Così l’assessore regionale ai trasporti Francesco Balocco definiva a ottobre la riattivazione della linea ferroviaria Asti-Castagnole delle Lanze-Alba, in occasione della firma del protocollo d’intesa tra Regione, Rete ferroviaria italiana e i sindaci di una decina di Comuni. A distanza di sette mesi da quel giorno, che ha rappresentato un momento decisivo dopo otto anni di inutilizzo della linea – chiusa nel 2010 per gravi problemi strutturali nella galleria Ghersi di Neive e per altri di minore entità rilevati in altre quattro gallerie – abbiamo cercato di fare il punto con l’assessore Balocco.
A proposito della progettazione per la riqualificazione della linea, le tempistiche rispetterebbero il cronoprogramma diffuso da Rfi lo scorso dicembre: «Manca poco all’ultimazione del progetto di riattivazione, che sarà presentato a fine giugno. Il problema principale riguarda la galleria Ghersi, che necessita di importanti lavori di consolidamento del versante collinare e regimazione delle acque. Dal momento che non si tratterà di interventi di poco conto, possiamo preventivare la riapertura della ferrovia tra le colline tutelate dall’Unesco non prima del 2020».
La cifra necessaria si aggira sui 18milioni di euro. Come indicato nel protocollo d’intesa, sarà compito della Regione promuovere i lavori e recuperare i fondi: «Se la formazione del Governo continuerà a essere ritardata, sarà rinviato l’aggiornamento del contratto di programma, tramite il quale vengono fissati gli investimenti per tutte le linee ferroviarie italiane. Auspichiamo che la situazione si sblocchi entro giugno, quando verrà reso noto il progetto per l’Asti-Alba», ha infatti precisato Balocco.
Nel frattempo, sono iniziati alcuni lavori di manutenzione nel tratto tra Castagnole e Asti, in vista dell’attivazione di un treno storico turistico, in funzione per l’estate.
f.p.
