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Abitare il piemontese: scopriamo il significato della parola della settimana

Gorègn un termine piemontese con molti significati

ABITARE IL PIEMONTESE

Pata: Straccio, toppa, pezzo di stoffa per rappezzi; benda, garza per ferite.

Un po’ grazie al suo cognome, un po’ perché ce lo ha ricordato in diverse occasioni,
sappiamo che Jorge Mario Bergoglio ha origini piemontesi nonostante abbia trascorso gran parte della sua vita in Argentina.

In questi anni di pontificato, Papa Francesco non ha affatto rinnegato le sue origini; le ha
anzi sbandierate in alcune situazioni oratorie: dalla menzione della bagnacauda, alle monie quacie, fino alla più emotiva citazione di una poesia del poeta piemontese Nino Costa.

Fino a qui tutto bene, se non che un giorno una lettrice di questa rubrica, si imbatte in una
rivista dove una giornalista romana scrive pressappoco così: il piccolo Bergoglio veniva chiamato pata dura, cioè gamba dura, come avere due gambe sinistre. Quasi assurdo, se pensiamo che pata, in piemontese, vuole appunto dire stoffa/scampolo per etimologia gotico-germaica, dove la PAIDA era la veste.

Non è così assurdo, però, se prendiamo atto che in lingua spagnola, quella che si parla
proprio in Argentina, per pata si intende gamba; esempio lampante è il famoso prosciutto crudo iberico “pata negra”.

Tornando alla lingua piemontese, vi è anche l’appellativo pata-mòla per apostrofare una
persona fiacca, senza vigore; insomma, un mollaccione che non ha la giusta stoffa per fare quello che dovrebbe. Al contrario, la "pàta dura", dovrebbe definire qualcuno che invece sa il fatto suo ed è difficile mettergli i piedi in testa. Personalmente, se provo ad immaginarmi il carattere del piccolo Bergoglio, mi pare azzeccata la versione piemontese.

Ma chissà quale sia la versione corretta. Certo è che se riuscissimo ad avvicinare il Papa per
dialogare con lui, a quasi tutti noi verrebbe da chiedergli ben altro, prima di arrivare a disquisire della curiosità sulla stoffa!

Paolo Tibaldi

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