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Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo: approvato il nuovo statuto

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FONDAZIONE CRC Il consiglio generale della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo ha deliberato all’unanimità, durante la seduta di giovedì 14 giugno, la revisione del testo dello statuto, introducendo alcune importanti modifiche.

Il consiglio ha approfondito e discusso le proposte avanzate dalla Commissione per la revisione dello statuto, al lavoro su questi temi da ottobre 2017.

Per quanto riguarda la composizione del consiglio generale, diminuisce di quattro unità il numero dei consiglieri, che scendono da 23 a 19, in linea con quanto già avvenuto nelle altre grandi fondazioni italiane.

Viene anche riequilibrata la rappresentanza tra enti pubblici e privati, in precedenza molto sbilanciata sui primi: il nuovo statuto prevede 10 designazioni da parte di enti pubblici e 9 da enti privati. Una novità è l’inserimento, tra i consiglieri, di una rappresentanza della cooperazione sociale, settore sempre più importante per le attività promosse dalla Fondazione.

La rappresentanza del mondo universitario sarà espressa congiuntamente da un tavolo dei rettori degli atenei piemontesi (fino ad oggi era in capo all’associazione per gli insediamenti universitari in provincia di Cuneo) e quella del mondo del volontariato dall’organismo territoriale di controllo del Piemonte e Valle d’Aosta, sostituto naturale del comitato di gestione per il fondo speciale per il volontariato del Piemonte.

Non più previste le designazioni da parte della provincia di Cuneo, divenuto ente di secondo livello a seguito della recente riforma, e del consorzio socio assistenziale del cuneese, che comprende comuni che hanno già titolo a designazioni nel consiglio generale.

Introdotta la possibilità di designare nel consiglio generale persone sotto i 30 anni, con requisiti di esperienza abbassati a 3 anni.

Rafforzato l’impegno per la trasparenza e la separazione tra i componenti gli organi della Fondazione e gli enti richiedenti: è stata introdotta, infatti, l’inammissibilità di eventuali richieste di contributo da parte di enti che hanno nei propri organi direttivi consiglieri della Fondazione.

Rafforzati inoltre i meccanismi di discontinuità tra incarichi politici e incarichi in Fondazione.

Pur nella riduzione del numero dei consiglieri, le modifiche approvate mantengono gli equilibri di rappresentanza numerica tra le aree di tradizionale intervento del cuneese, dell’albese e del monregalese.

«Abbiamo fatto un grande lavoro che rinnova lo statuto adeguandolo alle indicazioni e ai percorsi tracciati dall’Acri e da tutte le grandi Fondazioni italiane. Ringrazio la commissione per la revisione dello statuto e tutto il consiglio generale che ha sostenuto questo importante passo in avanti compiuto oggi” commenta il presidente della Fondazione Crc Giandomenico Genta.

Tutte le modifiche introdotte avranno efficacia a partire dal prossimo mandato.

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