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Il sindaco: in estate le demolizioni al campo nomadi

Controlli dei Carabinieri nel campo nomadi di Alba. Trovati numerosi chiché per realizzare targhe false

IL CASO Le ordinanze di demolizione emesse dal tribunale sono note da anni, così come l’assegnazione dei lavori a una ditta specializzata che nel 2017 si è aggiudicata il bando indetto dal Comune, ma in concreto nulla è cambiato sul fronte dei manufatti abusivi presenti nel campo nomadi Pinot Gallizio di Alba. Una situazione che – ma le ipotesi di soluzione si rincorrono da decenni – dovrebbe essere risolta nel corso dell’estate, come spiega il sindaco Maurizio Marello: «I lavori sono stati appaltati, ma anziché procedere con la forza, si è scelto la via del dialogo. Da mesi sono in corso riunioni con le famiglie, alla presenza degli operatori del consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe e Roero, così da procedere con l’esecuzione dei provvedimenti giudiziari e la risistemazione del campo in un clima di collaborazione».

Riguardo alle tempistiche, il sindaco aggiunge: «Se tutto procederà secondo i piani, le demolizioni sono previste per l’estate. Dal momento che in molti casi si tratta di nuclei con bambini che frequentano le scuole cittadine e con anziani, si è scelto di attendere la bella stagione».  In totale sono una quarantina i manufatti in legno e in muratura nei quali sono state riscontrate forme di abusivismo: «Se si pensa che nel Pinot Gallizio al momento vivono un’ottantina di persone, si tratta di una percentuale molto alta degli edifici presenti, se non della totalità», precisa il primo cittadino.

Ma dopo le demolizioni, dove verranno ricollocate le famiglie? «All’interno del campo verranno risistemate le diverse piazzole, dove le famiglie potranno posizionare soluzioni abitative su ruota e spostabili in caso di emergenza, come camper o roulotte. In diversi casi, poi, si tratta di nuclei già in graduatoria per ottenere alloggi popolari, senza dimenticare la presenza di persone residenti in altri Comuni, nei quali potrebbero tornare a vivere».

Il nodo è la posizione a rischio del campo albese, su terreno esondabile secondo il Piano regolatore. È per questo che l’Amministrazione dovrà trovare ben altre soluzioni: «La risistemazione è pensata per essere provvisoria. Bisognerà di certo procedere con lo spostamento dell’intero campo in una zona non a rischio, che al momento non è stata ancora individuata: sono valutazioni molto complesse».

Francesca Pinaffo

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