Il senatore Mino Taricco propone una legge sul pane fresco

Il pane dell’alta Langa dev’essere valorizzato

CIBO Nella passata legislatura il disegno di legge sulla produzione e vendita del pane venne approvato alla Camera ma non ci fu tempo per il passaggio al Senato. Ora l’iter riparte con un testo frutto di un approfondito lavoro di confronto con le associazioni di categoria e dei consumatori per valorizzare il pane fresco. La norma è stata presentata dal senatore cuneese del Pd Mino Taricco assieme a 32 colleghi.
Spiega Taricco: «È un provvedimento atteso che risponde al bisogno di trasparenza del consumatore e che permette a chi produce di valorizzare al meglio il frutto del proprio lavoro. Vogliamo tutelare il pane, una delle eccellenze alimentari e della tradizione delle nostre comunità e della nostra terra. È uno sforzo per introdurre certezza nel comparto, dando piena e completa informazione a chi lo acquista, rispettando e valorizzando i caratteri di unicità, qualità e genuinità intrinseci nelle produzioni artigianali».
Il settore di produzione e vendita del pane conta 140mila addetti in 26mila imprese, in gran parte di dimensioni familiari. La norma pone l’accento sulla specificità e sulla tipicità del pane italiano, un patrimonio inestimabile, che conta circa 200 specialità di cui 95 già iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dell’agricoltura.
«Da oltre dieci anni il settore della produzione artigianale del pane necessita di norme chiare, che consentano al consumatore di riconoscere il prodotto fresco da quello conservato o, ancora, da quello cotto con base surgelata, magari confezionata altrove, anche al di fuori dell’Unione europea», sottolinea Taricco. Tra l’altro il testo in approvazione definisce in modo preciso l’utilizzo di termini quali lievito, agenti lievitanti e pasta madre.

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