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L’omaggio all’arte di Eso Peluzzi è a palazzo Tovegni

L’omaggio all’arte di Eso Peluzzi è a palazzo Tovegni

MURAZZANO La fondazione Bottari Lattes inaugura, oggi sabato 7 luglio, alle 18.30, a palazzo Tovegni, la mostra dedicata a Eso Peluzzi, il «pittore delle more di Cairo» secondo la definizione di Giovanni Arpino, che sarà allestita con una antologia di opere datate dal 1912 al 1983.
Ritrattista realista, paesaggista lirico, introspettivo nelle sue nature morte, Peluzzi (1894-1985) si mosse tra Liguria e Piemonte dagli anni Dieci fino a poco tempo prima della morte. L’omaggio alla sua pittura, organizzata in collaborazione con il Comune di Murazzano, è stata curata da Ivana Mulatero – storica dell’arte e direttrice del museo Luigi Mallé di Dronero.

«Lavoriamo da un anno a questa mostra», dice il presidente della fondazione Bottari Lattes, Adolfo Ivaldi. «Credo che sia una delle più importanti esposizioni – per la scelta della curatrice, la ricerca documentale e dei prestatori, pubblici e privati, sparsi in Piemonte e Liguria – dedicate a Eso Peluzzi negli ultimi dieci anni. Sempre nel nome di Mario Lattes, che fu anch’egli pittore di grande talento».

Peluzzi visse e lavorò a Monchiero dalla fine degli anni Quaranta alla morte, facendo dell’antico oratorio dei Disciplinanti il suo studio, ora casa-museo a lui dedicata. La sua è una figura emblematica nell’area culturale tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Partecipò alle Biennali di Venezia e alle Quadriennali romane e torinesi, alle mostre del museo d’arte di Baltimora e al Jeu de Paume di Parigi, oltre che a innumerevoli altre esposizioni in Italia e all’estero.

«La mostra valorizza la fecondità espressiva di Peluzzi, il quale amava definirsi “pittore delle cose semplici che fanno grande il mondo”», spiega Ivana Mulatero. L’dea è di «evadere dal mito discreto di pittore delle Langhe, che per molti decenni ha connotato la sua opera, provando a rintracciare le vicinanze, come anche le distanze, dalle avanguardie». Peluzzi ebbe scambi professionali con i futuristi Farfa e Fillia, fu amico dello scultore Arturo Martini e, dice Mulatero, «fu ammirato dai musicisti Uto Ughi e Salvatore Accardo. La sua casa accoglieva Sandro Pertini», il presidente della Repubblica più amato. Nel 2008 il Comune di Savona ha aperto un museo dedicato all’artista nell’antico ospizio dei poveri del santuario della Misericordia.

La mostra è suddivisa in cinque sezioni, delle quali la prima (biografica) e l’ultima (sulle vanitas dei violini) si saldano secondo una traiettoria circolare, in una sintesi storica, poetica ed estetica che va dalle opere dei primordi fino all’ultimo ciclo di figure, paesaggi e nature morte.

Prima dell’inaugurazione, dalle 10.30 alle 17 di sabato, saranno aperte al pubblico le case-museo di Eso Peluzzi e del nipote Claudio Bonichi nel borgo antico di Monchiero, il paese che i due artisti scelsero come luogo di creazione e ispirazione per le proprie opere dal 1948 al 2016. L’iniziativa è a cura del Comune di Monchiero e dell’associazione Musei Peluzzi Bonichi. La mostra di Murazzano, con ingresso gratuito, sarà aperta venerdì e sabato dalle 15 alle 18; la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

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