Maltempo: le prime stime dei danni causati da vento e grandine

Maltempo: le prime stime dei danni causati da vento e grandine

AGRICOLTURA A distanza di qualche giorno dai violenti temporali che hanno colpito, con intensità diversa, grandine e forti raffiche di vento, le colline di Langa e Roero, le associazioni agricole stanno procedendo alla stima dei danni. Nel Doglianese interi filari sono stati piegati, altri divelti da una violenta tempesta d’aria. La grandine ha danneggiato piante e frutti nel Roero e vigneti a Neive,  Mango, Camo e Santo Stefano Belbo.

Afferma il direttore della Cia di Cuneo Igor Varrone: «Si tratta di fenomeni sempre più frequenti e violenti, con cui purtroppo dobbiamo imparare a convivere. L’area di Dogliani ha avuto intere vigne distrutte, il che significa problemi non solo per la produzione di quest’anno, ma anche per il futuro. Stiamo monitorando la situazione con le verifiche sui nostri associati e siamo partiti con le richieste alla Regione per l’utilizzo di trattamenti in deroga per evitare il proliferare di muffe».

Maltempo: le prime stime dei danni causati da vento e grandine 1

Danni importanti si sono registrati anche sui noccioleti, con la grandine che  ha causato il distacco di molti frutti. Nel  Cuneese, a farne  le spese sono stati anche  i campi non ancora trebbiati di grano e quelli di mais prossimi alla fioritura, ma anche le produzioni frutticole e orticole.  Nell’Albese, segnala la Coldiretti,  grazie alla concomitanza con le piogge e all’assenza di vento, i danni a viti e  nocciole, risultano contenuti.

Nella zona di Cervere, la grandine ha danneggiato coltivazioni di mais prossime alla fioritura, noccioleti, foraggere di secondo taglio e alcuni appezzamenti dove si coltiva il porro. La percentuale di danno varia dal 30% al 75%.

I tecnici dell’agenzia 4A della Coldiretti sono al lavoro per monitorare la situazione e salvare il salvabile con situazioni particolarmente gravi nel Monregalese e nel Saviglianese.  Nei noccioleti, la grandine ha provocato il distacco anticipato dei frutti e ha lacerato sia le foglie che il legno, rendendo indispensabili interventi cicatrizzanti: il 50- 60% del raccolto è compromesso. Anche per le viti i danni sono pesantissimi.

Sottolineano Bruno Rivarossa e Tino Arosio, di Coldiretti Cuneo:  «Sono gli effetti  dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con  eventi estremi, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo. In questa fase stagionale è la grandine l’evento più grave per i nostri agricoltori perché causa danni irreversibili e provoca la perdita dell’intero raccolto dopo un anno di lavoro».

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