Omicidio di Roberta Perosino: presentati dagli inquirenti il movente e le modalità del delitto

Truffe online, i carabinieri denunciano sette persone

CRONACA Presentati nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi, martedì 7 agosto, i risultati dell’indagine condotta in seguito al ritrovamento del cadavere di Roberta Perosino all’interno della sua casa a Canove di Govone.

In base alla ricostruzione presentata dal marito, che fin da subito avrebbe insospettito gli inquirenti, la donna si sarebbe sentita male in seguito a un furto in abitazione.

A distanza di poco meno di due mesi dal tragico evento, però, l’indagine è arrivata ad una svolta: questa mattina, infatti, è stato annunciato l’arresto del marito, un ex macellaio di 58 anni, con l’accusa di femminicidio.

Le indagini.

A insospettire gli inquirenti sarebbe stata l’incongruenza tra gli spostamenti dichiarati dall’uomo e quanto rilevato dalle telecamere presenti nella zona, ma anche due piccole escoriazioni sull’orecchio e sul collo del martio, delle quali non sarebbe stato in grado di motivare l’origine. Sospette anche alcune macchie di sangue trovate all’interno della casa, incompatibili con il malore della donna.

Sebbene il corpo della vittima non presentasse ferite, l’autopsia ha permesso di individuare le reali causa del decesso, riconducibili a un’asfissia violenza, ma non per strangolamento: l’uomo avrebbe soffocato la donna con un cuscino.

A far cadere il castello costruito dall’uomo l’indagine sui conti correnti della coppia, che avrebbero chiarito il movente: l’uomo, andato in pensione a marzo, ha prelevato oltre 20 mila euro in poco più di 3 mesi, sperperando il denaro giocando alle slot machines.

Un comportamento, quello dell’uomo, alla base delle discussioni continue all’interno della coppia. Scontri che, come ammesso dal marito, sarebbero sfociati nella violenta lite che si sarebbe conclusa con il tragico decesso della vittima.

Banner Gazzetta d'Alba