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A Govone si parla di giardini, tramite vivente tra natura e artificio

A Govone si parla di giardini, tramite vivente tra natura e artificio

GOVONE “Il giardino nella costruzione estetico-culturale del paesaggio”: tratterà di questo argomento il convegno intitolato “Nobili dimore e giardini di rose”, in calendario per domani, sabato 29 settembre alle ore 10 nel castello di Govone.

L’appuntamento, che vedrà protagoniste le rose antiche del maniero roerino, è organizzato dal sodalizio Amici del roseto della Sorpresa (dal nome del casale astigiano dell’Ottocento che lo ospita, nda), insieme all’Osservatorio del paesaggio, Govone residenza sabauda e Govone e il castello, con il contributo della Compagnia di san Paolo, nell’ambito del programma di valorizzazione delle caratteristiche naturali e umane dei luoghi. A dare il via ai lavori della giornata sarà l’intervento del professore Piero Amerio, che annuncia: «Il convegno darà rilievo al giardino come “tramite vivente” tra la bellezza spontanea della natura e la bellezza frutto della mano dell’uomo».

«Il nostro roseto conta 240 tipi di rose e venne messo a dimora con contributi regionali e comunali nel 2001 dietro alla chiesa del Santo Spirito, quella di casa Savoia, e inaugurato due anni dopo», evidenzia Ornella Ponchione, presidente del sodalizio Govone e il castello. Oltre ad Amerio interverranno altri esperti di storia, paesaggio e botanica, come Nino Boeti, Marco Devecchi, Alessandro Toccolini, Barbara Ruffoni, Fiorenzo Alfieri e Viola Invernizzi. «Verrà anche presentata», conclude Amerio, «la mostra fotografica di Leo Gilardi dedicata al paesaggio locale, visitabile per due settimane».

f.ge.

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