Il liceo Giolitti Gandino di Bra partecipa alla ricerca dei raggi cosmici

BRA Il liceo Giolitti Gandino di Bra è da due anni partner di un progetto di ricerca del centro studi e ricerche Enrico Fermi di Roma, con il supporto dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, del Cern di Ginevra e di una decina di università italiane, denominato Extreme energy events: la scienza nelle scuole.

«Il progetto, il cui responsabile piemontese è il dottor Ivan Gnesi dell’Istituto di fisica di Torino – commenta la professoressa Elisabetta Fioramonti  – si è arricchito di un accordo con la missione Polar  quest, per la  ricerca dei raggi cosmici ai Poli, ove le misure disponibili sono poche e frammentate.  La radiazione cosmica, scoperta più di 100 anni fa e costituita da particelle che raggiungono la Terra dopo essere state prodotte da sorgenti astrofisiche, tra cui le supernovae, sono oggi una delle aree di ricerca di punta sia in astrofisica sia in cosmologia. Per questo motivo sono oggetto di studio di molti esperimenti in tutto il mondo».

Il Liceo di Bra è stato selezionato per ospitare uno dei rivelatori della missione Polar  quest nell’estate 2018. Il progetto prevede l’installazione di tre rivelatori di particelle a latitudini diverse per la misura comparata del flusso di radiazione cosmica. I tre rivelatori sono stati  installati in tre siti:   uno   a   bordo   della   imbarcazione   ecologica   Polar   Nanuq,   che   è partita   dall’Islanda   per circumnavigare le isole Svalbard; il secondo presso la Nesodden high school, nei pressi di Oslo in Norvegia e il terzo al liceo Giolitti Gandino.

«La missione  è frutto di una collaborazione internazionale per lo studio comparato della radiazione cosmica, della geografia delle regioni artiche e dell’inquinamento da microplastiche, a novanta anni di distanza dalla sfortunata missione di Umberto Nobile e del suo dirigibile Italia al Polo Nord. Con un sonar si tenterà anche di trovare i resti del dirigibile dopo l’inabissamento a seguito dell’impatto alle Svalbard»,  prosegue Elisabetta Fioramonti. «L’allievo Lorenzo Cane della classe quarta scientifico del Giolitti Gandino ha fatto parte di in gruppo di studenti provenienti da scuole italiane, svizzere e norvegesi, che nei giorni dal 22 al 25 maggio hanno partecipato alla costruzione dei tre rivelatori presso il Cern di Ginevra».

Il complesso strumento è stato  trasportato a Bra durante l’ultima settimana di giugno; si sono svolte le attività di installazione e messa a punto e le lezioni di formazione di oltre venti studenti liceali e dei docenti coinvolti. Dalla prima settimana di luglio il gruppo di lavoro, guidato dalla professoressa Elisabetta Fioramonti con il contributo del professor Maurizio Sampò, è stato in attività per il monitoraggio continuo e la soluzione dei problemi tecnici durante la presa dati. «La raccolta di informazioni è stata  particolarmente onerosa e ha richiesto diversi controlli giornalieri e la reperibilità 24 ore su 24 per tutto il periodo, con turni di gruppi di lavoro di tre studenti al giorno, per concludersi il 4 settembre», spiega Fioramonti. «Ringrazio tutti quanti si sono spesi per questo progetto, innanzitutto gli allievi, che ci ha permesso grazie al grande contributo di potere partecipare a uno sviluppo del medesimo con nuovi macchinari decisamente più potenti. Un ringraziamento va all’Università di Torino, al centro Fermi di Roma e  al prof. Zicchichi coordinatore del progetto. Il telescopio, anche se il progetto si è concluso, è ancora in funzione. Il progetto futuro per il liceo Giolitti-Gandino con una ventina di studenti coinvolti è quello di lavorare su un telescopio più grande che permetterà di raccogliere più dati.  Attendiamo dal centro Fermi di Roma una conferma per il 2019. Per al realizzazione del telescopio i ragazzi si sposteranno a Ginevra perché saranno gli studenti a costruire lo strumento».

«La missione scientifica partita il 21 luglio e conclusa il 4 settembre –dice  la dirigente scolastica Francesca Scarfì – è stato un esperimento per la misura dei raggi cosmici, ma anche un’occasione di una nuova didattica, con un forte scambio culturale e di esperienze tra scuole di diverse nazioni e la collaborazione diretta con gli enti di ricerca e le università coinvolte. Siamo orgogliosi che il nostro liceo sia stato selezionato tra oltre 120 scuole per questa affascinante avventura e di questo ringrazio Elisabetta Fioramonti e quanti vi hanno collaborato. Siamo poi pronti alla nuova sfida che ci coinvolgerà».

 

Franco Burdese

 

Banner Gazzetta d'Alba