BAROLO Le Langhe piangono il grande produttore Beppe Rinaldi, morto a 69 anni dopo una dura lotta di mesi contro un male che non è riuscito a vincere.
Conosciuto con il soprannome di «Citrico», per i suoi giudizi taglienti e per l’abitudine a essere sempre sincero e mai accomodante, Rinaldi lascia un grande vuoto nel mondo del vino.
Beppe Rinaldi, veterinario “prestato” alla viticoltura e all’enologia, era figlio di Battista Rinaldi, già sindaco di Barolo negli anni in cui i barolesi misero mano al portafogli per acquistare il castello. La madre, professoressa, era la figlia del generale Libero Porcari.
Intransigente e fedele alle tradizioni Rinaldi ha continuato a produrre Barolo con macerazioni lunghe sulle bucce, e l’affinamento in grandi botti del rovere di Slavonia caro alla storia e all’identità del Barolo.
Alla moglie Annalisa e alle figlie Marta e Carlotta vanno le condoglianze della redazione di Gazzetta.
Non è stata ancora resa nota la data della cerimonia di commiato, che si svolgerà a casa dell’imprenditore vinicolo. Seguiranno aggiornamenti.