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Narzole: i carabinieri forestali bloccano lavori non autorizzati di abbatimento di un bosco

Narzole: i carabinieri forestali bloccano lavori non autorizzati di abbatimento di un bosco

NARZOLE In un ambiente delicato e antropizzato quale quello della bassa valle del Tanaro, ai piedi della Langa, le piccole formazioni forestali ancora presenti costituiscono un elemento importante del patrimonio paesaggistico e della biodiversità. Piccoli boschi costituiti da querce, ciliegi, frassini e aceri sono sempre più rari in quanto sono spesso considerati un ostacolo all’attività agricola, ma in realtà sono fondamentali per la tutela degli habitat naturali per la salvaguardia di specie sia animali che vegetali. L’eliminazione di un bosco è un intervento di grande impatto sull’ambiente e per questo è rigidamente regolamentato dalla normativa di tutela dei beni paesaggistici.

Negli scorsi giorni i carabinieri forestali delle stazioni di Bra e Alba sono intervenuti per bloccare una attività non autorizzata di taglio ed eliminazione di una superficie boscata, finalizzata a modificarne l’uso del suolo per avviarlo a una gestione di tipo agricolo. La superficie supera i 30mila metri quadrati e occupa un versante collinare nel comune di Narzole. Il bosco interessato, costituito da specie di alto fusto di un’età superiore ai 40-50 anni, aveva una importante funzione anche nell’equilibrio idrogeologico della zona. Gli interventi con macchine escavatrici e la realizzazione di piste per effettuare le operazioni di esbosco hanno creato un consistente danno di tipo paesaggistico e compromesso la stabilità del versante.Narzole: i carabinieri forestali bloccano lavori non autorizzati di abbatimento di un bosco 1

Le operazioni di taglio della vegetazione, estirpazione delle radici, movimentazione del suolo con mezzi meccanici, effettuate in assenza di alcun tipo di autorizzazione regionale, costituiscono un illecito penalmente rilevante e per questo motivo sia la ditta esecutrice dei lavori, sia il proprietario dell’area sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti. Agli stessi inoltre sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di circa 20mila euro.

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