Samotracia, l’isola sacra, il romanzo storico di un albese

Samotracia, l'isola sacra, il romanzo storico di un albese

Gian Paolo Caldi è l’autore di un libro ispirato a Samotracia: “la mia scrittura è nata insieme all’amore per l’isola”

 

CULTURA Quella di “Samotracia, l’isola sacra. Un affascinante viaggio iniziatico e di conoscenza”, è la storia della passione di un albese, Gian Paolo Caldi, per un’isola che lo ha stregato. Samotracia, da cui proviene la famosa statua della Vittoria alata, nota come Nike di Samotracia, la statua che dà il benvenuto ai visitatori del Louvre, è un’isola greca situata nell’Egeo settentrionale, a circa 40 chilometri dalla costa della Tracia e a pochi chilometri dalla linea di confine con la Turchia: un luogo non facile da raggiungere anche oggi per i turisti, che impiegano almeno un giorno e mezzo per raggiungerla dall’Italia, caratteristica che l’ha mantenuta ancora in parte incontaminata. Questo gioiello proteso verso l’Oriente ha ispirato la stesura di un romanzo storico ambientato sull’isola nel 76 a.C. a Caldi, studioso della cultura greca antica da oltre trent’anni. L’abbiamo intervistato.

Quando ha iniziato a scrivere?

“Questo è il mio primo libro, un’idea nata insieme all’amore per l’isola: ho iniziato a scriverlo più di cinque anni fa.”

Quando si è recato per la prima volta a Samotracia?

“Oltre quindici anni fa, poi ci sono tornato almeno una quindicina di volte, colpito dall’atmosfera della storia millenaria, che ancora si respira, oltre che dalla natura: è un’isola piena di verde, con torrenti che scendono a valle e formano laghetti dove si può fare il bagno e poi ripartire.”

Come è avvenuta la stesura del libro?

“I diversi viaggi mi hanno portato l’ispirazione a scrivere ma dietro al romanzo c’è un grande lavoro di studio e ricerca durato più di tre anni. Mi ha aiutato anche la professoressa Liliana Parena con una correzione finale.”

Quali sono i personaggi principali?

“Il sacerdote Vetus, il suo allievo Vasillios che ne prenderà il posto, e Andrey, il principe che arriva da lontano, dal regno dei Parti.”

È soddisfatto del risultato?

“È una bella soddisfazione ora che è pubblicato, grazie al “self-publishing”. È molto difficile in questo periodo di crisi trovare case editrici che pubblicano scrittori emergenti o nuovi com’è il mio caso.”

Scriverà un altro libro?

“Una domanda che mi fanno in molti. Rispondo con la citazione, di Euripide, che chiude il libro: “Il poeta, Eros lo ammaestra, anche se prima era privo di arte”. Mi sono innamorato di quest’isola, forse scriverò di nuovo, se mi innamorerò di qualcos’altro.”

Il romanzo è disponibile in formato cartaceo nelle librerie della città e su Amazon, mentre l’ebook è in vendita sui maggiori store digitali.

a.r.

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