Giorgia Meloni visita la Fiera del tartufo e cerca trifole a Monteu

Giorgia Meloni visita la Fiera del tartufo e cerca trifole a Monteu 2

ALBA  Una giornata in provincia di Cuneo per la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che domenica 11 novembre ha scelto di conoscere più da vicino alcune eccellenze del territorio. Accompagnata da un gruppo di parlamentari e di amministratori locali del suo partito, tra cui il deputato cuneese Guido Crosetto e il consigliere comunale albese Emanuele Bolla, ha iniziato la mattinata ad Alba con una visita al mercato mondiale del tartufo. Nel pomeriggio si è spostata a Monteu Roero per una ricerca simulata del Tuber magnatum pico, per poi concludere la giornata a Fossano, dove ha visitato gli stabilimenti della Maina. Durante la tappa albese nel cortile della Maddalena, dove ha incontrato commercianti e trifolao, non è mancata l’occasione per affrontare i temi politici del momento, a partire dalla questione Tav, che sabato 10 novembre ha portato in piazza Castello a Torino circa 30mila persone favorevoli all’alta velocità tra Italia e Francia. Giorgia Meloni visita la Fiera del tartufo e cerca trifole a Monteu

Per la deputata romana, “la manifestazione  ha dimostrato l’esistenza di un’Italia che vuole crescere e che non ha paura di guardare al futuro: noi siamo con quest’Italia e per questo stiamo portando avanti una raccolta firme nelle piazze del capoluogo piemontese, per avviare un referendum sulla Tav”. Con Gazzetta d’Alba si è soffermata sul quadro politico nazionale e sull’operato del Governo Lega – Cinque stelle: “Ad oggi è evidente come si tratti di un’alleanza molto difficile da tenere insieme, che comporta necessariamente rinunce per la Lega e per il nostro alleato Salvini. Su immigrazione e sicurezza, i temi sui quali è intervenuto, c’è stato un cambio di rotta rispetto al periodo precedente e per questo la mia valutazione è positiva, nonostante la bocciatura di alcune nostre proposte. Non posso dire altrettanto sulle materie economiche, dove i Cinque stelle hanno chiesto di avere carta bianca: l’ultima manovra è svincolata dalla realtà, dal momento che non ci sono incentivi per la crescita delle imprese, per tagliare il costo del lavoro, per ridurre le tasse e per investire sulle grandi opere. Si rinuncia a tutto ciò per introdurre il reddito di cittadinanza, che non abolirà la povertà ma finirà per moltiplicarla”. Sul controverso tema della revisione della prescrizione, ha espresso la posizione contraria di Fratelli d’Italia, “dal momento che si potrà affrontare questa materia solo dopo aver messo mano alla lunghezza dei processi: rivedere oggi la prescrizione, senza dare tempi certi ai processi, equivale a scaricare una grave problematica del sistema sui diritti dei cittadini”. Giorgia Meloni visita la Fiera del tartufo e cerca trifole a Monteu 1

A proposito del futuro della destra, lo sguardo di Giorgia Meloni è già puntato al 2019 e alle elezioni europee, quando il suo partito sarà alleato con i Conservatori e i riformisti europei (Ecr): “Puntiamo a costruire un movimento conservatore e sovranista, per rendere l’Europa una confederazione di Stati liberi e allo stesso tempo capaci di cooperare sui temi più importanti. Dalle europee al nostro Paese, siamo l’unico partito del centro destro italiano con ampi margini di crescita, dal momento che la Lega è arrivata a saturazione e Forza Italia non ha una linea ben delineata: crediamo di poter arrivare a percentuali molto importanti e di poter riportare il centro-destra al Governo”. Con Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, abbiamo parlato di questioni locali. Eletto deputato alle ultime elezioni, ha presentato a ottobre le sue dimissioni, poi rifiutate dalla maggioranza dell’Aula: “La mia intenzione era continuare a fare politica senza sedere in Parlamento, ma lavorando da fuori, vicino al territorio come ho sempre continuato a fare”. A tal proposito, il tema del momento è l’Asti-Cuneo, con la protesta in programma questo venerdì a Cuneo, su iniziativa del sindaco di Alba Maurizio Marello: “Siamo di fronte a un’opera che non si muove da troppi anni e che rende più difficile fare economia in una provincia come la nostra, vocata a lavorare e a produrre. L’autostrada è un nostro diritto, anche perché oggi in teoria i fondi ci sono, ma inspiegabilmente nulla è cambiato. Dobbiamo essere più decisi nel rivendicarla: coordinandoci tutti insieme, penso che potremo dare il colpo finale”.

Francesca Pinaffo

 

 

 

 

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