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I caratteri dell’annata vinicola 2018

I caratteri dell'annata vinicola 2018

SINTESI A Milano, sabato 17 novembre, la presentazione dell’annata 2018 è stata l’occasione per fare il punto della situazione sui caratteri di questo millesimo in Piemonte dal punto di vista climatico, vegetativo e qualitativo. Considerandola secondo i parametri agrometeorologici, l’annata 2018 è classificabile come continentale, con l’inverno mite fino a fine febbraio, anche se la prima nevicata si è verificata già a inizio dicembre. A tutto marzo l’inverno ha dato un lunghissimo colpo di coda, con temperature spesso sotto lo zero e piovosità molto elevata. In primavera, dopo un esordio nel complesso medio fino a tutto aprile, a maggio abbiamo avuto la principale anomalia dell’anno, con piogge frequenti e persistenti (tra 200 e 300 millimetri). L’estate ha proposto – da luglio a metà agosto – temperature sopra la media ed eventi piovosi meno frequenti. È seguito un periodo di stabilità che si è protratto fino a settembre inoltrato. L’arrivo dell’autunno è stato segnato da un brusco abbassamento delle temperature minime, che ha spezzato la calura del mese e preservato gli aspetti sanitari dei vitigni tardivi. A ottobre è tornato un aumento termico, con tempo secco fino a fine mese, consentendo la positiva chiusura della vendemmia.

Nel presentare l’evoluzione fenologica delle viti il riferimento è stato il Nebbiolo. Il germogliamento è iniziato con un ritardo di dieci giorni rispetto alla media storica dal 2000. Per quanto riguarda la fioritura, l’esordio diffuso a fine maggio ha registrato un leggero anticipo rispetto alla media storica. Anche l’invaiatura è iniziata in anticipo: 4-5 giorni rispetto alla media a seconda delle zone, ma in ritardo rispetto alla precocità straordinaria (due settimane) del 2017. La vendemmia è incominciata prima del tempo normale per i vitigni precoci (anche dieci giorni), mentre per quelli più tardivi l’anticipo si è poco per volta ridotto. Nel complesso si è verificato un recupero importante: partendo da un ritardo di dieci giorni la raccolta è avvenuta con un anticipo di sei.

Per quanto concerne i problemi sanitari, le difficoltà maggiori sono venute dalla presenza della peronospora, mentre l’oidio non ha destato preoccupazioni se non sui vitigni sensibili. Il marciume grigio/acido ha portato alcuni attacchi sui vitigni precoci nella prima parte del mese di settembre, per via di un clima caldo e umido responsabile dell’innesco. Successivamente, nessun danno ulteriore, grazie a un clima fresco di notte e alla corretta gestione agronomica dei vigneti. Le grandinate sono state intense, ma localizzate. Più colpite le zone del Dolcetto (Doglianese e Monregalese), gli areali del Moscato, del Roero e del Barbaresco.

Giancarlo Montaldo

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