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La plastica che mangiamo: con la comunità Laudato si’ per cercare un’altra strada

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ALBA Lunedì 19 novembre, alle ore 21, nella sala Vittorio Riolfo del cortile della Maddalena (via Maestra) la serata dal titolo “La plastica che mangiamo”, organizzata da Slow Food e Gazzetta d’Alba sarà l’occasione per affrontare un tema dalle sembianze poco concrete, ma uno dei principali fattori di accelerazione dell’inquinamento ambientale e del cambiamento climatico. Interverranno: Silvio Greco, biologo marino e docente universitario, direttore della stazione zoologica calabrese Anton Dohrn; Franco Borgogno, giornalista e reporter, autore del libro Un mare di plastica della casa editrice Nutrimenti; Carlin Petrini, gastronomo, sociologo, scrittore e fondatore di Slow Food.

La plastica che mangiamo: con la comunità Laudato si’ per cercare un’altra strada
Carlin Petrini con Joan Baez, in una foto scattata durante il concerto a Pollenzo

La serata coinciderà con la prima riunione della comunità Laudato si’ fondata da Gazzetta e dalla condotta Slow Food di Alba, che a partire da questo incontro lancerà iniziative concrete per proteggere l’ambiente. Spiega Fulvio Prandi, fiduciario della condotta Slow Food: «Il consumo della plastica è di indiscutibile urgenza. Durante la conferenza affronteremo il problema, tentando di comprendere le regole di comportamento favorevoli a questa battaglia. Perciò, leggeremo il decalogo delle azioni e degli accorgimenti utili a maneggiare un materiale che, non dimentichiamolo, dovrebbe essere utilizzato per beni durevoli, non per prodotti d’immediato consumo. Un pezzo di plastica impiega fino a 500 anni prima di essere assimilato all’ambiente».

Prosegue Prandi: «Un altro problema è quello dei mari, nei quali la spazzatura confluisce attraverso i fiumi. L’interrogativo è: quanta ne finisce nel nostro corso d’acqua, il Tanaro? Un’isola enorme di plastica galleggia infatti nell’oceano, un accumulo forse grande come la Penisola iberica o gli Stati Uniti: quanto contribuiscono gli albesi alla sua costituzione? Aderire alla comunità Laudato si’ e partecipare alla serata del 15 novembre è un modo per cominciare, nel piccolo, ma subito, a cambiare le cose. Dopo l’incontro cercheremo di tradurre in pratica la teoria, pianificando azioni concrete».

Matteo Viberti

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Silvio Greco, biologo

 

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