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Occupazione giovanile: la Granda registra una crescita ancora lenta

Occupazione giovanile: la Granda registra una crescita ancora lenta

Intanto però la disoccupazione è ritornata ad aumentare al 23,1%, come nel 2012. Oggi il 56,3 per cento degli occupati lavora nei servizi, secondo l’indagine di Confindustria

ALBA Nel periodo dell’anno in cui molti studenti si trovano a prendere decisioni importanti sul loro futuro scolastico, il rapporto tra giovani e lavoro diventa di fondamentale importanza, anche in una provincia come quella di Cuneo, da sempre considerata meno problematica sul fronte dell’occupazione rispetto ad altre realtà.

I dati più aggiornati sono del centro studi di Confindustria Cuneo, che a novembre ha elaborato un approfondimento sul mercato del lavoro nella Granda, presentato in occasione del salone, che era dedicato all’orientamento, “Wooooow!”.

Su poco più di 583mila abitanti, a novembre sono 259.948 gli occupati, pari a una percentuale del 44,6 per cento. Sono circa 99mila gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (17 per cento) e 16.904 le persone alla ricerca di un lavoro (2,9 per cento). Il 56,3 per cento degli occupati lavora nei servizi, il 26,9 per cento nell’industria manifatturiera, il 10,2 per cento nell’agricoltura e il 6,6 per cento nel settore delle costruzioni.
Con queste premesse si arriva al tasso di disoccupazione, che nella nostra provincia è al 6,1 per cento tra le persone con un’età compresa tra i 15 e i 64 anni, mentre raggiunge il 23,1 per cento per la fascia di popolazione dai 15 ai 24 anni. In entrambi i casi, il dato è molto positivo se lo si paragona alla media regionale (la disoccupazione in Piemonte è al 9,1 per cento e quella giovanile al 32,9 per cento) e a quella nazionale (11,2 per cento la disoccupazione in generale e 34,7 per cento tra gli under 24).

Ma se ci si concentra sull’evoluzione storica, è interessante notare come la percentuale sia ancora molto lontana dai livelli precrisi, con un lieve peggioramento rispetto ad alcuni anni fa.

Così se nel 2004 il tasso di disoccupazione giovanile era al 7,8 per cento, negli anni successivi si è alzato in modo progressivo, fino ad arrivare al 23,1 per cento nel 2012. Da qui ha ricominciato a scendere fino al 17,1 per cento del 2015 ed è ritornato al 23,1 per cento nel 2017.

Da notare come in Piemonte e in Italia, invece, il dato stia migliorando in modo graduale a partire dal 2014, con un tasso di disoccupazione sempre più basso. Tornando alla Granda, anche il livello di occupazione tra i giovani con meno di 25 anni è ancora lontano dall’andamento ottimale di una decina di anni fa, ma sta lentamente crescendo e oggi è fermo al 26,3 per cento.

Francesca Pinaffo

Tra ottobre e novembre una prospettiva di 9mila assunti

Il centro studi della Confindustria si è anche focalizzato sulle diverse prospettive lavorative in provincia. E secondo i programmi occupazionali delle imprese dislocate sul territorio, tra ottobre  e novembre si avranno 9mila nuovi ingressi, la maggior parte dei quali con un contratto di lavoro a tempo determinato. Secondo i prospetti delle aziende, il 35 per cento ha riguardato gli operai specializzati e conduttori d’impianti, il 26 per cento le professioni commerciali e dei servizi.

Occupazione giovanile: la Granda registra una crescita ancora lentaA tal proposito, secondo Unioncamere, a oggi  in provincia risultano difficilmente reperibili tre figure professionali: tecnici nei settori informatico, ingegneristico e della produzione; operatori dell’assistenza sociale, in istituzioni o a domicilio; operai nelle attività metalmeccaniche e in quelle elettromeccaniche.

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