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Perché il maiale è detto “Crin” in Piemontese? Ce lo spiega Paolo Tibaldi

Con Paolo Tibaldi scopriamo le origini della parola piemontese "Caponèt"

ABITARE IL PIEMONTESE

Crin: Maiale, porco; Persona dai modi di fare poco raffinati

“Del maiale non si butta via niente!”, si suol dire per indicarne la preziosità. Crin: probabilmente piemontesi e non, sanno del significato di questa parola magari udita in diverse situazioni della vita sociale. Ma anche per chi non lo sapesse, ormai è chiaro, il crin è il maiale inteso sia come animale, sia come persona sporca, indecente, volgare.

L’etimologia pare celtica, con le parole cruina e grein; qualcuno la riconduce ad una base gallica con la parola crinos, non priva di influsso onomatopeico. C’è anche da dire che questa parola si è evoluta tanto da diventare un verbo piemontese: criné. Lo si utilizza per dire quanta tribolazione ci sia stata nel compiere un’azione – aggiustare qualcosa, arrivare ad un obiettivo, far funzionare un macchinario – si è dunque insistito tanto da borbottare, emettendo suoni vocali simili al grugnito tipico dei suini.

Ma è bene far raccontare la parola di oggi direttamente da alcuni proverbi e modi di dire che rendono l’idea più di ogni altro tentativo di dissertazione:

            Esse ‘ndrè paid ȓa coa dëȓ crin (Essere indietro come la coda del maiale) – Essere tonto e distratto.

            Paid ën crin ant’in aȓbi (Come un maiale in una vasca da macello) – Situazione di disagio e malessere.

            O r’è nen el crin a mnì vej, ma ‘l vèj a mnì crin (Non è il maiale a venir vecchio, ma il vecchio a diventar maiale) – Sentenza riferita a chi, col passare del tempo, giunge al poco elegante stadio della viscidità.

Si-i è ‘n pom bon o va sicuȓ ‘n boca an crin – (Se c’è una mela buona, andrà subito in pasto ad un maiale) – Modo di dire utilizzato in occasioni in cui viene sprecato qualcosa di buono.

E-i passa ‘n crin con la ramassa ‘n boca (Ci passa un maiale con una scopa in bocca) – per indicare che c’è abbondante spazio in un passaggio apparentemente stretto.

Non si può non terminare con uno storico indovinello la cui soluzione è evidentemente il protagonista di oggi. Da viv le boele ‘nt ël còrp – da mòrt ël còrp ent le boele.

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