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Zanoletti: Vi spiego come ho cambiato l’enoteca di Grinzane Cavour

Zanoletti: Vi spiego come ho cambiato l’enoteca di Grinzane Cavour

L’INTERVISTA Tomaso Zanoletti, presidente dell’enoteca regionale piemontese Cavour dal 1999, condivide ricordi, emozioni e risultati di quasi vent’anni, alla luce dell’addio annunciato durante l’asta del tartufo a Grinzane.

Quali sono stati i suoi inizi come presidente, senatore Zanoletti?

«L’enoteca è stata fondata nel 1967, frutto di un’intuizione lungimirante e coraggiosa: è stata la prima del Piemonte e la seconda in Italia, dopo quella di Siena. Il merito è delle Amministrazioni di Alba e Grinzane e di Luciano Degiacomi. Con lui ed Ettore Paganelli è cresciuta, mentre a metà degli anni Novanta ha vissuto un periodo di crisi. A quel punto il sindaco di Alba ha scelto di affidarmi la presidenza: ho accettato l’incarico perché sono sempre stato convinto dell’importanza di vino, enogastronomia e turismo per il nostro territorio».

Quali sono stati i risultati più importanti?

«Insieme al consiglio di amministrazione e con il sostegno dei Comuni di Alba e Grinzane, della fondazione Cassa di risparmio di Cuneo e dell’Associazione commerciati albesi abbiamo rinnovare le cucine e il museo; abbiamo inoltre realizzato il nuovo edificio sotterraneo, dotato di servizi, uffici, sale degustazione e conferenze».

Zanoletti confermato presidente dell'Enoteca "Cavour"

L’asta mondiale del tartufo è un momento prezioso.

«L’asta, nata nel 1999, è una manifestazione straordinaria, vanamente imitata e incredibilmente longeva. Da anni riesce a promuovere, attraverso il richiamo dei tartufi, i vini, la cucina e il territorio, oltre che fare solidarietà molto concreta».

Quest’anno avete scelto di premiare alcuni personaggi, tra cui Bruno Ceretto. So che in passato c’è stato tra voi qualche diverbio: vi siete riavvicinati?

«Ho sempre avuto un buon rapporto con Bruno Ceretto, ma può nascere qualche malinteso quando una persona vede la propria creatura gestita da qualcun altro. Ho sempre ammesso i suoi meriti per quanto riguarda la creazione dell’asta e ritengo che il premio conferito sia meritato: il consiglio di amministrazione ha scelto di certificare questa paternità e di sottolineare l’importante sostegno che ha sempre dato alla manifestazione. Oltre a lui abbiamo premiato Guido Borghi come affezionato acquirente ed Enzo Iacchetti, che partecipa da anni come presentatore. Siamo arrivati alla fine di un ciclo e mi sembrava doveroso ringraziarli».

Passiamo alle ragioni della sue dimissioni: ci sono stati problemi con il direttivo?

«No! Quando ho annunciato le dimissioni tutti si sono stupiti e mi hanno chiesto di restare. Ho apprezzato i numerosi messaggi di rammarico, ma la mia scelta è meditata e irrevocabile. Semplicemente ho capito di essere arrivato alla fine di questa bella esperienza e penso sia giusto lasciare spazio ad altri».

Alessia M. Alloesio

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