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Dogliani acquista le Uga, cioè i cru

Dogliani acquista le Uga, cioè i cru

DENOMINAZIONI La novità era nell’aria. Il consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha ottenuto dal Ministero per le politiche agricole la rapida approvazione delle Unità geografiche aggiuntive del Dogliani Docg. Sulla Gazzetta ufficiale del 13 novembre è stato pubblicato il decreto ministeriale del 26 ottobre che riconosce l’idoneità del Dogliani a indicare in etichetta l’origine più specifica con una delle unità geografiche aggiuntive individuate dai produttori. Come ci hanno detto Nicola Chionetti – rappresentante della denominazione d’origine controllata e garantita Dogliani in seno al consiglio di amministrazione del consorzio albese – e Annamaria Abbona – presidente della Bottega del vino di Dogliani – il Ministero non ha fatto altro che recepire la situazione già esistente.

«Dagli anni Settanta», ci ricorda Chionetti, «alcune aziende avevano iniziato a riportare in etichetta il nome di una parte più piccola della zona di origine per indicare in modo più preciso la provenienza del vino». «Ciò conferma», rileva Abbona, «una tipica attitudine della viticoltura di Langa e Roero, fatta di spazi ristretti e piccole produzioni, costantemente alla ricerca di elementi utili a incrementare il livello di immagine e prestigio dei vini a Doc e Docg».

Con il Dogliani, tutti i vini Docg di Langa e Roero si possono fregiare sulle loro etichette di tale specificazione, considerato che negli anni scorsi un percorso analogo era stato fatto da Barbaresco, Barolo, Diano, Roero e Roero Arneis.

Oggi si parla di Unità geografiche aggiuntive (Uga), mentre fino a un po’ di tempo fa il riferimento era di Menzioni geografiche aggiuntive (MegA). In ogni caso, emerge l’atteggiamento logorroico del legislatore italiano, a differenza di quello francese che da tempo ha individuato un termine molto corto, solo tre lettere, il Cru. Anche la nostra realtà disponeva di termini che avrebbero ben rappresentato la materia: la proposta Sorì, avanzata negli anni Ottanta da Diano, non ha trovato ascolto al Ministero. Eppure si trattava di un termine che si sarebbe prestato allo scopo perché di facile comprensione.

Tornando alle Unità del Dogliani, il Ministero ha riconosciuto tale idoneità a 76 aree più piccole dell’intera zona di origine: i 21 Comuni dell’area e 55 zone di dimensioni anche inferiori a quella comunale. Ecco l’elenco completo delle Unità geografiche aggiuntive del Dogliani, iniziando dai Comuni: Bastia Mondovì, Belvedere, Briaglia, Carrù, Castellino Tanaro, Ciglié, Clavesana, Dogliani, Farigliano, Igliano, Marsaglia, Monchiero, Mondovì, Murazzano, Niella Tanaro, Piozzo, Rocca Ciglié, Roddino, San Michele Mondovì, Somano e Vicoforte.

Le unità più piccole fanno riferimento a nomi di frazioni o località: Arazza, Archisa, Borgne, Bricco Fornera, Bricco Mollea, Bricco Rosso, Briccotto, Brucialepre, Cantalupo, Chicchivello, Conzia, Cornole, Corradini, Crotte, Cursalet, Dorino-Boassi, Garino, Ghigliani, Gorrea, Griero-Pepe, La costa, Lo sbaranzo, Lorena, Madonna delle Grazie, Marenca, Martina, Masanti, Moncucco, Monsignore, Monterustico, Obinea, Patriano, Pazzello, Perticali, Pianbosco, Piandeltroglio, Pianezzo, Roanchi, Rua Lunga, San Bernardo, San Carlo, San Fiorenzo, San Grato, San Luigi, San Sebastiano, Sant’Eusebio, Santa Lucia, Spinardi, Surie, Tarea, Taricchi, Valdibà, Viapiana, Vigne Dolci e Zovetto.

Nove sono le unità situate nel Comune di Dogliani, tredici a Farigliano, otto a Clavesana, cinque a Piozzo, due a Bastia Mondovì, sedici a Rocca Ciglié e due a Vicoforte.

Giancarlo Montaldo

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