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Il gioco della pantalera, gioco antico, pensa all’Unesco

Pantalera: domenica sera la finale del Torneo dei paesi a Cravanzana
Immagine di repertorio

ALBA Il suggerimento dato da Sting  con Il dito nell’occhio, proporre il Mermet e la pallapugno come patrimoni Unesco, potrebbe essere andato vicino al bersaglio. L’8 dicembre, a Mede (Pavia) si è svolto un incontro dell’Aga (Associazione giochi antichi) al quale è stato invitato Franco Drocco, presidente del comitato organizzatore del Torneo dei paesi alla pantalera e della fondazione che ha recentemente acquisito lo sferisterio albese.
«Dall’incontro è emerso che da parte dell’Unesco c’è maggior apertura verso le organizzazioni che si occupano di attività che possono diventare patrimonio immateriale dell’umanità», spiega Drocco, che a Mede ha illustrato l’attività della pantalera.

«Ci sono giochi antichi molto circoscritti, che vengono praticati magari una volta all’anno o per pochi giorni. Quella della pantalera è una realtà più articolata, con un’attività ampia e strutturata, che tocca tante province», spiega Drocco, che durante il convegno ha anche accennato alla questione dello sferisterio Mermet, tema che ha attirato l’attenzione dei tecnici del Ministero dei beni culturali presenti.
«Pallapugno e pantalera erano già nel dossier di candidatura presentato per i paesaggi vitivinicoli. La pantalera può diventare importante anche per il turismo. Non ci rendiamo conto del patrimonio che abbiamo», conclude Drocco.

L’Associazione giochi antichi ha sede a Verona e fa parte di Aejst (Association européenne des jeux et sports traditionnels) e della Rete italiana di cultura popolare. Ogni anno, nella città veneta, Aga organizza il Tocatì, festival internazionale dei giochi di strada, al quale ha già partecipato anche la pantalera.

Tra gli obiettivi del sodalizio, la promozione di manifestazioni che incentivano il gioco tradizionale e favoriscono la riutilizzazione di spazi pubblici, il recupero e la diffusione di giochi tradizionali, la creazione di percorsi formativi per istituzioni, università, scuole e associazioni e, infine, la rivalutazione di strade e piazze dove si svolgono attività ludiche.

Corrado Olocco

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