Inaugurata a Santo Stefano Roero la seconda tartufaia

Inaugurata a Santo Stefano Roero la seconda tartufaia

SANTO STEFANO ROERO  Per raccontare il successo della terza Festa del tartufo bianco d’Alba rocche del Roero che si è tenuta domenica scorsa, si può partire dall’importanza degli ospiti. Oltre ad Antonio Ricci, premiato con tre tartufi gemelli per la sua amicizia col territorio e la sua sensibilità nella difesa dei paesaggi, sono stati premiati anche l’architetto paesaggista Paolo Peirone e il direttore d’orchestra Peppe Vessicchio.

L’iniziativa, voluta dall’Amministrazione comunale e organizzata con la collaborazione della Pro loco e dell’Associazione tartufai rocche del Roero, è diventata uno dei più importanti appuntamenti legati al tartufo d’Alba e al suo cru rocche del Roero. Tutto è finalizzato a promuovere il territorio e a dare importanza a un prodotto d’eccezione. A partire dall’excursus storico e scientifico sull’utilizzo e l’importanza dei cani da cerca, curato dal professor Pierpaolo Mussa, passando per la premiazione del decano dei trifolao locali, Carlo Brezzo, per finire con la nascita ufficiale della Carta di Santo Stefano Roero.

Il documento, che mette a nudo storia, mito e caratteristiche del tartufo e che andrebbe consegnato nelle mani di tutti gli chef e ristoratori che tratteranno il prezioso fungo ipogeo, è stato firmato dai sindaci roerini riuniti per l’occasione. La mattinata si è conclusa con l’inaugurazione della nuova tartufaia, che il sindaco Renato Maiolo ha voluto intitolare al commendatore Roberto Ponzio.

Ha spiegato Luciano Bertello, tra gli ideatori della manifestazione: «Nella prossima edizione della festa premieremo i ristoratori che si saranno distinti nella promozione del nostro cru. Dovranno essere bravi a proporlo sulle proprie tavole e a “spiegarlo” al meglio grazie alla Carta di Santo Stefano Roero. Il tartufo bianco d’Alba è già un’eccellenza: quello di dicembre e delle rocche del Roero è la sua massima espressione».

Andrea Audisio   

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