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La Fondazione Mermet ha annunciato l’acquisto dello sferisterio

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PALLAPUGNO Da mercoledì  scorso lo sferisterio Mermet non è più proprietà privata,  ma è stato acquisito dalla Fondazione sferisterio Mermet che si è ufficialmente presentata al pubblico questa mattina nella sala Vittorio Riolfo. La lunga vicenda dell’acquisizione del campo di pallapugno albese è stata sintetizzata dal sindaco Maurizio Marello e dal presidente della Fondazione Mermet Franco Drocco.

«Ci sono tante cose non dette che fanno la storia di questa intricata vicenda.  I numerosissimi incontri con Nando Vioglio nel mio ufficio in Comune, con il notaio Vincenzo Toppino, con la proprietà. Ci sta. La politica deve mediare componendo con fatica anche quando tutto è difficile. C’è stato il momento in cui il notaio Toppino venne a dirmi che voleva acquistare lo sferisterio per ristrutturarlo e donarlo alla città.  Poi le trattative si sono arenate e si è arrivati alla costituzione della Fondazione, in cui il notaio è un elemento importante. È stato meglio così perché il regalo di un privato ci avrebbe deresponsabilizzati.  Questo lavoro di squadra tra cittadini e istituzioni è importante per il futuro. Il Mermet non è più la questione di un privato ma torna ad essere una questione della città e così può rinascere. Ora dobbiamo affrontare la ristrutturazione. Lo sferisterio deve diventare un luogo di cultura, non solo di sport», ha detto il sindaco.

Ha aggiunto il presidente della Fondazione Franco Drocco: «Nel momento in cui mi sono reso conto che avremmo perso il Mermet ho iniziato a provare un senso di colpa. Da lì è nata la determinazione a fare qualcosa. Prima abbiamo fatto un comitato. Nel frattempo andava avanti la trattativa tra la proprietà e il notaio Toppino. Quando abbiamo visto che non c’erano sbocchi abbiamo pensato pensato che la fondazione potesse essere la strada giusta. La trattativa è stata non semplice. Abbiamo avuto l’appoggio  dell’intero territorio. La prima a sostenerci è stata la Fondazione Crc. Il sindaco ha preso a cuore la vicenda ed è riuscito a convincere i vecchi proprietari. Non so come ha fatto, ma ci è riuscito. Inoltre, senza il notaio Toppino tutto questo non sarebbe stato possibile».

Durante l’incontro, lo storico Nando Vioglio ha presentato il volume “Mermet: dal 1857 patrimonio dell’albesità”.

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