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La gente va in piazza contro il decreto Salvini

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Sabato appuntamento in piazza Ferrero per iniziativa di numerose realtà sociali locali

ALBA L’attivismo cresce, la modalità della protesta fisica tramite corteo o manifestazione riguadagna credito in un’epoca in cui i poteri diventano autoritari e i social media appiattiscono l’esperienza di opposizione sugli schermi.

Un “ritorno alla corporeità” che coinvolgerà anche Alba sabato 22 dicembre, quando alle 15 da piazza Michele Ferrero partirà la manifestazione contro il decreto sicurezza, noto come decreto Salvini. Una legge già applicativa che nel breve periodo avrà come effetto quello di gettare nella clandestinità centinaia di migranti regolarmente accolti nelle strutture.

Le menti organizzatrici della manifestazione albese sono tre universitari, che in via per ora informale hanno creato il gruppo apartitico Ada (Azione democratica albese). Spiega Edoardo Bosio, uno dei fondatori: «Ci siamo indignati sui social quando il 30 novembre abbiamo visto i primi effetti del decreto sicurezza, ossia quando 24 migranti, tra cui persone vulnerabili come bambini e una donna incinta in possesso della protezione umanitaria, sono stati costretti ad allontanarsi da un centro d’accoglienza di Crotone e sono stati sbattuti per strada, al freddo e senza un tetto sotto il quale dormire. Manifestiamo contro una legge che cancella la protezione umanitaria per i casi legati allo stato di salute, alla maternità, alla minore età, al tragico vissuto personale, ai maltrattamenti e dolori affrontati nel viaggio verso l’Italia».

Aderiranno al corteo molte realtà territoriali: da Emergency agli studenti, dalle cooperative Alice e Orso impegnate in prima linea nell’accoglienza, fino ai sindacati e ad alcuni partiti politici.

Anche la diocesi parteciperà all’evento e in una nota spiega: «L’immigrato non è il “nemico”, semmai è la vittima. Le migrazioni ci sono sempre state, fanno parte della storia dell’umanità. I muri, i fili spinati, le frontiere fortificate non sono solo disumani, sono anche inutili. Secondo noi e la Caritas di Roma risulterà “inutile, patogeno e dannoso” il decreto immigrazione e sicurezza».

Alla manifestazione aderisce anche Slow food.

s.e.

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