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Famija Albeisa festeggia col nuovo inno e il progetto: “Dalla Malora all’Unesco”

Alba in tavola a Böblingen con la Famija albèisa

ALBA Sarà presentato in anteprima durante la festa sociale della Famija Albeisa di sabato 8 dicembre il cortometraggio realizzato dal fotografo Bruno Murialdo, dal giornalista di Gazzetta Marcello Pasquero e dall’operatore video Daniele Ferrero, con il sostegno dell’editore di Radio Alba Claudio Rosso e la consulenza storiografica di Luigi Cabutto.

Il filmato, della durata di circa 15 minuti, realizzato in 4 K, la massima qualità possibile per un video punta a promuovere il più ampio progetto “Uomini e saperi per una custodia di immagini e racconti sulle colline Unesco-Dalla Malora all’Unesco”, promosso da Murialdo, Pasquero e Rosso, con la collaborazione di Famija Albeisa e Fondazione Crc e di altre associazioni che si stanno avvicinando al progetto.

Nella festa di Famija Albeisa si presenta il progetto: "Dalla Malora all'Unesco"

Il finanziamento ottenuto dalla Crc, pur importante, pari a 15 mila euro non è sufficiente e per questo sono molti gli attori che si stanno interessando ad un lavoro che in futuro potrebbe coinvolgere anche altri professionisti per realizzare materiale di alta qualità da mettere a disposizione di scuole medie e università.

Narriamo le colline e la storia di chi le ha rese uniche al Mondo

L’obiettivo è realizzare pubblicazioni relative al territorio raccogliendo testimonianze, fotografie, video e audio per lasciare una memoria futura dei protagonisti della crescita di Langhe, Roero e Monferrato, territori passati in poco più di 70 anni dalla Malora al riconoscimento Unesco. Un riconoscimento non arrivato per caso, ma frutto del lavoro di tanti personaggi che, a volte insieme, a volte in modo individuale, hanno messo un mattone per costruire il successo odierno di una zona conosciuta in tutto il Mondo.

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Una zona che ha bisogno di conoscere le proprie origini per non perdere la bussola e continuare a crescere.

Il modello è l’importante opera svolta da associazioni meritorie di Langhe, Roero e Monferrato, attive da tempo nel mantenimento della memoria, ma con l’ambizione di creare un archivio spendibile con la stampa estera e come base per opere storico culturali.

Il materiale potrebbe anche essere utilizzato per implementare nel  tempo il “dossier Unesco”.

«Già da anni, a tempo perso, avevo iniziato a realizzare interviste a grandi personaggi che ci hanno lasciato come Bartolo Mascarello, Bruno Giacosa, Romano Levi, Francesco Morra, Quinto Chionetti e altri», spiega Bruno Murialdo che aggiunge: «Confrontandomi con il giornalista Marcello Pasquero ho capito che anche per lui era importante che le memorie non andassero perse e di come fosse possibile portare avanti un lavoro comune ambizioso e di grande qualità. Mancava un imprenditore che credesse in questo progetto e l’abbiamo trovato in Claudio Rosso».

Al momento sono più di 150 le ore di audio e video in alta qualità nell’archivio di “Uomini e saperi per una custodia di immagini e racconti sulle colline Unesco”, con oltre 800 cartelle di interviste trascritte che un giorno potrebbero diventare materiale per interviste ridotte da pubblicare su Gazzetta d’Alba con le meravigliose immagini di Bruno Murialdo.

I personaggi intervistati finora

La fase di raccolta è partita con quattro grandi Barolisti: Beppe Colla (Poderi Colla-San Rocco Seno d’Elvio), Mauro Mascarello (cantina Giuseppe Mascarello e Figlio-Monchiero), Gigi Rosso (Cantina Gigi Rosso di Castiglione Falletto) e Giacomo Oddero (Poderi e Cantine Oddero di La Morra).

Quattro grandi nomi per partire nel raccontare la storia di un territorio che è fatto di paesaggi vitivinicoli, ma non solo, è fatto anche di storie che si intrecciano a filo doppio con la Storia con la esse maiuscola, come quella dell’ente morale Famija Albeisa, che della raccolta di memorie ha fatto una ragion d’essere, raccontata dalla voce del fondatore Giovanni Bressano o della diocesi albese, narrata da don Cesare Battaglino.

Non mancano il teatro con il grande esperto Serafino Enrico, la pasticceria con il re della torta alle nocciole Giuseppe Canobbio e la gastronomia con la regina dell’ospitalità roerina Rita Cordero, universalmente conosciuta come Rita “del Centro” di Priocca o Oreste Brezza con una storia alle spalle di cinque generazioni di ristoratori e produttori di vino in quel di Barolo.

L’enologo Massimo Martinelli, Terenzio Ravotto per Coldiretti e l’onorevole Natale Carlotto sono il collante tra i tanti personaggi per costruire una storia che parte dalla Malora e arriva fino al riconoscimento Unesco alla bellezza e all’unicità delle colline di Langhe e Roero.

La famiglia Ascheri, proprietaria dell’unica cantina all’ombra della Zizzola per una prospettiva diversa sul Mondo del vino, visto anche in chiave femminile con Cristina Ascheri, mamma di Matteo, neo presidente del consorzio del Barolo e del Barbaresco.

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Michele Chiarlo (Cantina Michele Chiarlo), Rosy Pio, nipote di Pio Cesare, unico membro della famiglia a portare ancora il cognome Pio, Beppe Veglio, Maria Teresa Mascarello e Franca Brezza (Azienda Bartolo Mascarello) sono altri personaggi intervistati.

Le ultime interviste sono state realizzate all’imprenditore vinicolo Bruno Ceretto, al presidente della Vignaioli piemontesi Gianluigi Biestro, alla famiglia Rocca, titolare del ristorante albergo “Felicin” di Monforte e a Beatrice Sitia Ratti, moglie dell’indimenticato Renato Ratti.

La Festa della Famija Albeisa

L’Ente morale Famija Albeisa si prepara per la tradizionale festa sociale dell’Immacolata, giunta alla edizione numero 64, in programma venerdì 7 e sabato 8 dicembre. Nell’occasione sarà presentato il progetto, anticipato in anteprima assoluta da Gazzetta che vede tra i promotori il giornalista Marcello Pasquero, il fotografo Bruno Murialdo e l’editore di Radio Alba Claudio Rosso, dal titolo: “Uomini e saperi per una custodia di immagini e racconti sulle colline Unesco”.

Alba in tavola a Böblingen con la Famija albèisa

Il Programma prevede un primo appuntamento venerdì 7 dicembre alle 21 nella chiesa di San Domenico, dove Il Laboratorio Teatrale “Gogabigoga” di Bra, presenterà il recital: “Salvami! Il grido della terra“. Si tratta di un lavoro teatrale liberamente tratto dall’Enciclica di Papa Francesco: “Laudato sii”, realizzato con la riduzione teatrale di Maurizio Ferrero e l’adattamento musicale di Alessandra Bugnano. L’ingresso alla rappresentazione sarà libero.

Sabato 8 dicembre sarà la giornata clou dei festeggiamenti della Famija Albeisa, nata il primo giugno 1955 dalla volontà dei soci fondatori Edoardo Barbero, Luigi Bertoncini, Evangelino Bo, Sostene Cassone, Luciano De Giacomi, Mario Germano, Francesco Manzone, Mario Morra, Vittorio Riolfo, Piero Rolando, Federico Rossano, Giovanni Sisto.

Poco dopo entrò nell’associazione Giovanni Bressano, presidente per oltre 35 anni della Famija Albeisa con il grande merito, tra tanti, di essere riuscito ad ottenere il rarissimo riconoscimento di Ente Morale.

L’appuntamento per soci, famigliari e amici è fissato alle 10 nella sede storica della Famija albeisa in via Pierino Belli al numero 6.

Il saluto del presidente Antonio Tibaldi aprirà la mattinata con le proiezioni dei momenti significativi dell’attività sociale realizzati nel corso del 2017.  Seguirà la consegna della Targa al borgo cittadino “dei  Brichet” vincitore del Palio 2017; per l’occasione saranno presenti anche  i figuranti ed  i borghigiani in costume  del borgo  cittadino “della Moretta”, vincitore del Palio 2018.

Molto attesa anche la consegna dell’attestato di “Socio Onorario” andata nel 2017 all’imprenditore Giuseppe Bernocco, cui succede Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di  Cuneo.

Dopo le premiazioni verrà presentato il lavoro di raccolta di memorie e saperi di Murialdo, Pasquero e Rosso, con la collaborazione storiografica del direttore del giornale della Famija Albeisa Le nostre tor: Luigi Cabutto.

La “cantautrice roerina” Simona Colonna regalerà, accompagnandosi al violoncello: “ l’inno della Famija Albèisa” che  verrà presentato per la prima volta al pubblico.

Il momento della Festa sarà animato dagli attori Oscar Barile e Paolo Tibaldi con interventi dialettali sull’“abitare il piemontese”, fortunata rubrica di Gazzetta d’Alba.

Dalle 11.30 l’aperitivo e alle 13 il pranzo sociale curato dallo chef Mimmo Pavan nella “ Sala Convegni” del Comune di  La Morra, con  Il  tipico menù della tradizione a base di fritto misto, tajarin con sugo di carne e funghi, guanciale caramellato e dolci al costo di 30 euro.

Le prenotazioni per il pranzo sono possibili presso la segreteria della Famija Albèisa, aperta tutti i  giorni dalle 15,30 alle 18,30 esclusi i  sabati  ed  i giorni  festivi.

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