Ad Alba le polveri sottili (Pm10) mai così basse

Misure antismog: Alba attende i dati della centralina sul Tanaro

ALBA Lo avevamo anticipato e così è stato: il 2018 è stato il migliore anno per qualità dell’aria dal 2002, da quando l’Arpa ne misura i valori ad Alba e Bra.

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 Alba ha registrato 33 giorni di sforamenti del valore di 50 microgrammi per metro cubo delle polveri sottili Pm10. Rimane un piccolo “giallo” legato a quattro giorni: il 14, il 15, il 16 e il 18 dicembre in cui l’Arpa per motivi tecnici, legati al funzionamento della centralina di piazza Prunotto, non ha effettuato i rilievi.

In quei giorni gli sforamenti a Bra sono stati due, quindi possiamo ipotizzare che in totale siano stati 35. Trentatré o trentacinque non cambia di molto la sostanza di un anno da record se si pensa che nel 2017 erano stati 59 e nel 2006 addirittura 121, dato che rappresenta un record negativo.

Il compito di commentare le cifre va all’assessore all’ambiente Massimo Scavino: «Non usiamo toni trionfalistici perché si può sempre fare meglio, ma se guardiamo al passato sono stati fatti passi avanti enormi. Alla base del miglioramento: la messa in funzione del teleriscaldamento e il sempre minore uso di biomasse, più economiche, ma molto più inquinanti. Il traffico ha un’incidenza, ma è minima rispetto al riscaldamento; basti pensare che in alcune domeniche di ottobre, con la città “invasa” dai turisti, si sono registrate concentrazioni di particolato tra le più basse dell’anno».

Il risultato fa il paio con un altro, reso noto nelle scorse settimane: «Abbiamo raggiunto con 4 anni di anticipo l’obbiettivo del Paes per la riduzione di emissioni di CO2, attestandoci a un quasi 25 per cento di riduzione dell’anidride carbonica. Siamo pronti per sfide ancora più ambiziose quali quella della adesione al Patto dei sindaci per il clima e l’energia, che prevede entro il 2030 una riduzione pari al 40 per cento».

È da sottolineare la concentrazione media di Pm10 che, più degli sforamenti, indica quanto una città sia inquinata ogni giorno dell’anno. Il limite di legge è di 40 microgrammi e il valore albese del 2018 è stato 28.

Molto resta da fare anche per migliorare le norme antismog che tanti grattacapi hanno creato ai sindaci di Alba e Bra nel 2018: «Il criterio del semaforo penalizza le nostre città visto che si fa affidamento sulla centralina di Asti che misura in tempo reale, mentre le nostre necessitano di interventi manuali. Abbiamo chiesto ad Arpa di installare postazioni automatiche perché ci troviamo a ordinare delle misure che non ci riguarderebbero», aggiunge il sindaco di Alba Maurizio Marello.

La grande sfida del 2019 è rimanere nei 35 sforamenti per puntare, nel 2020, a uscire dalle limitazioni imposte dal semaforo regionale.

Marcello Pasquero

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