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La truffa della Nutella, raggiro da 500 mila euro

L'Ue contro la Nutella. La Ferrero garantisce: "Utilizziamo ovunque la stessa ricetta"

BOLOGNA Un carico di Nutella da mezzo milione di euro era sparito nel nulla insieme alla banda che ha architettato una truffa alla Ferrero. La crema non è mai stata ritrovata mentre la banda accusata del raggiro ai danni della multinazionale Albese è finita nei guai: le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Bologna hanno portato nei giorni scorsi tre uomini agli arresti domiciliari e una donna all’obbligo di dimora nel Comune di Napoli.

L’operazione è stata chiamata Nocciola amara e ha ricostruito i fili di una vicenda iniziata nel 2016, dando un nome e un volto ai rappresentanti di una società che entrò in trattativa con il gruppo di Alba. Il primo contatto fu una mail con cui si chiedeva alla Ferrero il recapito di un venditore, per accordarsi su una fornitura di prodotti alimentari da portare a Bologna. Fu così che un acquisto da 100mila euro venne consegnato e regolarmente saldato e, poco dopo, furono prodotti documenti, poi risultati falsi, che dimostravano la solvibilità della società, apparentemente in attivo di oltre tre milioni.

Seguì allora un secondo ordine, più importante, da 500mila euro. Anche questa volta la Nutella, caricata su cinque camion, fu inviata e consegnata in un capannone in via Zanardi, nella periferia bolognese. Ma, diversamente dalla prima spedizione, gli assegni per pagare risultarono scoperti.

I funzionari della multinazionale chiesero allora spiegazioni al cliente che aveva dato riferimenti anche questi falsi: dopo essersi scusato per l’inconveniente, promise che avrebbe sistemato le cose in brevissimo tempo. Ma il pagamento non ci fu mai e quando si scavò più a fondo, cercando l’azienda di via Zanardi, si scoprì che a quell’indirizzo c’era un vecchio capannone chiuso e al telefono non rispondeva nessuno. Anzi, spuntarono anche altri creditori, come un benzinaio che aveva rifornito i tir e il proprietario dell’immobile.

Sono allora iniziate le indagini che hanno permesso di individuare i responsabili che ora sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a truffa e ricettazione

Ansa

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