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Tanaro da salvare. Zona Fp del Piano regolatore, funzione parco

Il sindaco Marello: «L’idea di inserire la fascia fluviale in una grande zona di tutela vuole evitare errori commessi, come ha dimostrato il dramma del ’94, e riconciliare la città con il fiume»

TANARO TESORO DA SALVARE Nella geografia del territorio, il Tanaro non è un elemento isolato, ma il protagonista di una normativa di dettaglio che lo tutela in modo più o meno stringente, a seconda dei differenti Comuni. A tal proposito, non tutti sanno che Alba è l’unico della fascia fluviale a voler riservare l’intera area attorno al fiume a un grande parco urbano e comprensoriale. A dirlo è il piano regolatore generale, all’articolo 58. Entrato in vigore nel 2016, dopo un lunghissimo iter, è il documento fondamentale in materia urbanistica. Oltre alle differenti fasce a rischio idrogeologico e di esondazione, identificate dopo l’alluvione del 1994 – quando la Regione sottopose a misure cautelari il Prg allora in vigore, non adatto a regolamentare i pericoli derivanti dalla piena del fiume –, è significativo che con il nuovo piano si sia voluto andare oltre, con la previsione della cosiddetta “zona Fp” (funzione parco).

A ripercorrere i ragionamenti che hanno portato a tale scelta è il sindaco Maurizio Marello: «L’idea di inserire tutta la fascia fluviale in una grande area destinata a parco è nata per due ragioni: da un lato evitare di perpetrare errori già commessi in passato, come ha dimostrato il dramma del ’94; dall’altro riconciliare la città con il fiume, con l’obiettivo di renderlo un luogo sempre più vivibile dagli albesi. Negli anni abbiamo tentato di promuovere diverse iniziative in tal senso, anche se c’è ancora molto lavoro da fare».

Tanaro da salvare. Zona Fp del Piano regolatore, funzione parco
Una suggestiva immagine del fiume e della vegetazione in inverno

Secondo il piano regolatore generale, l’area parco avvolge tutto il corso del Tanaro albese, dove viene negata la possibilità edificatoria tradizionale, in modo da consentire la salvaguardia della flora, della fauna e delle attività agricole esistenti. Sono ammesse nuove attività – turistiche, ricettive o sportive, per esempio –, a condizione che non impattino con l’ambiente e che siano in linea con l’idea di parco. Una tutela a parte riguarda il biotopo indicato come «stagni di Mogliasso», di interesse regionale. Come previsto dalla normativa, in quest’area sono ammessi soltanto gli interventi che non compromettono il raggiungimento degli obiettivi di tutela e non alterano le caratteristiche naturalistiche. Per esempio, si ha il divieto di aprire cave e quello di transitare con mezzi fuoristrada.

Francesca Pinaffo

Tanaro, tesoro da salvare

IL CAMPO NOMADI SI TROVA IN AREA A FORTE RISCHIO IDROGEOLOGICO

Se questo è il quadro generale legato alla salvaguardia organizzata dal nuovo piano regolatore albese, un discorso a parte riguarda l’esistente: aziende, attività e infrastrutture fondate negli anni lungo il corso del fiume. Come gli stabilimenti della Ferrero e i siti estrattivi: in entrambi i casi, sono state introdotte alcune misure per mitigarne la presenza, come l’implementazione del verde attorno a questi siti, con alberi e siepi. La Ferrero stessa e il Comune di Alba hanno poi messo a punto lungo il fiume importanti difese spondali, che hanno già dimostrato di reggere alla piena che si è verificata due anni fa, nel 2016. Nell’area del parco rientrano, infine, anche diverse società sportive, che possono però essere bene integrate nel discorso di riscoperta da parte dei cittadini del fiume. Così come fa parte della zona di tutela anche il carcere Giuseppe Montalto, i cui terreni circostanti sono in larga parte già accessibili al pubblico, ma necessiterebbero di decisivi interventi di riqualificazione.

Rientrano nella funzione parco anche alcune zone critiche. Si tratta del campo nomadi Pinot Gallizio, collocato in un’area a forte rischio idrogeologico, con la necessità di procedere al suo ricollocamento. Ad oggi, però, non si hanno novità in tal senso, malgrado le ingiunzioni di demolizione delle abitazioni abusive, la cui attuazione è rimandata da anni, pure se potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi.

f.p.

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