PROGETTO Lo sfalcio manuale per prati di parchi, terrazzamenti votati alla viticoltura eroica, versanti alpini complessi, filari tra le colline delle Langhe. Il progetto Prometheus guarda a questi territori per garantire nuova cura del paesaggio, qualità e tracciabilità dei prodotti e delle filiere, salvaguardia delle tradizioni, ma anche aggregazione, formazione attorno a storici mestieri delle valli e del mondo agricolo, alimentazione sana per gli animali.
Il progetto nasce da Dronero ed è stato presentato stamani da Stefania Riboli, che lo ha inventato, al Cuneo montagna festival. Con l’assessora Paola Olivero, il presidente dell’Uncem Piemonte Lido Riba e quello dell’Uncem nazionale Marco Bussone, c’erano numerose persone interessate al progetto che ha il suo cuore e fulcro nell’uso di uno dei 300 “ferri” per lo sfalcio manuale realizzati alla Falci di Dronero, storica impresa, tra le pochissime nel mondo in grado di realizzare a mano falci adatte per tutti gli usi, che Stefania Riboli ha voluto porre al centro di un progetto di formazione in primis, per tornare a insegnare a sfalciare a mano. Spiega Stefania Riboli: «Abbiamo con Prometheus selezionato tre aree pilota, le Valli Grana e Maira, la Val Camonica e il Parco del Gran Paradiso. Possiamo promuovere nuovi corsi per chi scoprirà l’importanza dello sfalcio a mano. Che non costa di più, anzi custodisce importanti valori».
Stefania Riboli sta già operando con corsi e promozione nelle Langhe, tra le viti di Nebbiolo che serviranno per il Barolo Cannubi. «Scriverò al Ministro Centinaio e al sottosegretario Manzato per invitarli a Dronero a visitare le Falci e poi per portarli a sfalciare in un campo sperimentale, come già ho fatto con l’assessore regionale Valmaggia. Coinvolgeremo Uncem e tutte le Associazioni di categoria. Ringrazio Josetta Saffirio della Cia di Cuneo che ha preso parte alla presentazione del progetto Prometheus. E ringrazio quanti finora hanno seguito i corsi. Ne monteremo altri».
Reintrodurre lo sfalcio manuale favorisce la biodiversità e un modello economico agricolo dove associazioni fondiarie e cooperative di comunità sono determinanti. Non a caso, Prometheus ha già collaborato con l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo per recuperare anche il senso antropologico del gesto, dello sfalcio a mano. Formazione e sperimentazione in campo sono per tutti. Anche per la creazione di “banche del fieno” che favoriscano piattaforme di gestione del fieno sfalciato a mano. «Un percorso complesso ma virtuoso, che ha bisogno di essere raccontato in primo luogo. A Cuneo non sappiamo del secolo di storia della manifattura Falci. Che invece è preziosa e carica di futuro. Come lo sfalcio a mano».