Scopriamo le origini del termine piemontese “Fiòca”

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Fiòca: Neve; panna o albume di uovo montato a neve.

Sota ȓ’eva fam e sota ȓa fiòca pan (sotto l’acqua fame e sotto la neve pane); un antico detto popolare che riassume con toni lapidari l’esperienza dei nostri avi in fatto di fenomeni meteorologici relativi alla vita contadina. La neve che cade, si deposita sul terreno e al disgelo si scioglie adagio alimentando le falde acquifere e fornendo il giusto nutrimento alla vegetazione che giace ricoperta dalla coltre bianca. In primavera i torrenti scorrono allegri cantando una briosa canzone di vita, mentre il grano cresce robusto, formando le spighe e così via. È la natura che si ridesta e, se ben alimentata, darà i suoi frutti, tra i quali il pane, sostentamento essenziale per l’uomo.

Tutti, o quasi, sappiamo che la neve si chiama fiòca. Il perché, questa volta, è anche intuibile: sin dal latino la parola FLOCCUS indica il fiocco – vuolsi di lana, vuolsi di neve purché candido e soffice -.

Ma non si può non tirare in ballo la calà, lavoro fondamentale per liberare le strade. Calà significa discesa (dal verbo calé=scendere), ma da queste parti è anche l’attività di un mezzo spartineve – un tempo trainato da animali, la lesa – a forma triangolare per lo sgombero della neve in strada e creare così un varco di passaggio per persone e veicoli.

Sebbene oggi gli adulti vedano la neve come un ostacolo che causa impedimenti, ci sono sempre i bambini a ribadire il senso della meraviglia. Ricordo io stesso le giornate trascorse a Benevello a giocare sulla neve con gli amici. Seduto sulla camera d’aria di un trattore, in discesa, si arrivava a velocità inenarrabili e la sensazione di cominciare a volare, magari fino ad atterrare rovinosamente, nel bel centro di Alba. Beh, fin là chiaramente non arrivammo mai, ma la faticosa risalita a piedi, faceva intuire che di discesa ne avevamo fatta parecchia.

Pan, vin e gnòca, s’o veu fioché, ch’o fiòca (Pane, vino e un buon gruzzoletto, e succeda quel che deve) Ecco uno dei tanti proverbi in rima che arrivano dalla saggezza contadina e che, di sicuro, fa il paio con quest’altro: S’o fiòca ‘d feȓvé ëȓ galin-e ȓa pòrto via con ij pé (Se nevica di Febbraio, le galline la porteranno via con i piedi).

Paolo Tibaldi

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