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28 febbraio 2019, l’ennesima promessa non mantenuta per l’ospedale di Verduno

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VERDUNO Il 28 febbraio 2019 va ad aggiungersi alle tante date promesse e disattese per la chiusura dei lavori del nuovo ospedale di Verduno. Non sono bastati gli oltre 300 operai al lavoro nel cantiere per rispettare la promessa di Sergio Chiamparino che aveva garantito la chiusura dei lavori il 28 febbraio.

Il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio che mai si è voluto, prudentemente, sbilanciare sulla data di apertura, lo aveva annunciato nelle scorse settimane a Gazzetta: «Il mio obiettivo è chiudere con i lavori entro la primavera e partire in estate con i traslochi per arrivare all’apertura di tutta la struttura a fine estate-inizio autunno».

Chiamparino ha annunciato nel convegno del Pd tenutosi a Cuneo la scorsa settimana la possibilità di inaugurare la struttura poco prima di Pasqua.

Il responsabile zonale di Filca Cisl Francesco Biasi che assiste i lavoratori del cantiere di Verduno ritiene l’ipotesi di concludere i lavori entro la primavera plausibile, ma sostiene che il cantiere non chiuderà entro fine marzo e nemmeno entro il 21 aprile viste le lavorazioni ancora da eseguire e il prolungamento degli straordinari fino a maggio.

Massimo Veglio a questo proposito precisa: «Se volessimo inaugurare quattro piani dell’edificio vuoto potremmo farlo domani, se vogliamo inaugurare l’ospedale occorre aspettare sperando che tutto vada per il meglio. Mi riferisco alle decine di gare d’appalto che serviranno per l’acquisto di arredi, macchinari e forniture. Si tratta di gare pubbliche, soggette a possibili ricorsi che potrebbero fare slittare l’inaugurazione».

Marcello Pasquero

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