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560mila euro per intercettare gli avvocati del tribunale di Asti. I legali chiedono che sia risolto l’errore di sistema

Al Tribunale di Asti potrebbe andare parte dell’Alessandrino

ASTI La Procura di Asti ha aperto un fascicolo ma ha già chiesto l’archiviazione sulla vicenda delle supposte intercettazioni di avvocati della zona ma nei legali sono rimaste alcune perplessità. Lo strano caso riguarda il rinvenimento, da parte dell’avvocato astigiano Roberto Caranzano, di un fascicolo di 27 pagine contenente un’indicazione di spese processuali per intercettazioni su quasi seicento nomi per un totale di 559 mila 961 euro.

“Si tratta di un foglio elettronico che si forma in automatico con dati forniti dalla Procura al Tribunale: si chiamano fogli notizie, e l’elaborazione di questi dati è gestita da una piattaforma elettronica istituzionale che si chiama Siamm”, spiega Marco Venturino presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Asti.

Oltre a nomi di avvocati, nell’elenco sono presenti anche quelli di giudici onorari e di altre persone che lavorano al tribunale di Asti: “Il Tribunale ha proceduto a un approfondimento. La Procura ha fatto fare accertamenti dalla Polizia Giudiziaria, che escludono intercettazioni di questo tipo. Dal canto suo la piattaforma Siamm sostiene che si sia trattato di un’anomalia di sistema, che si verifica allorché si caricano moltissimi dati: il sistema avrebbe raccolto nomi a caso, che hanno a che fare con le spese di giustizia ma non sono legati a intercettazioni e non c’entrano col processo, che riguarda un processo per spaccio e traffico di stupefacenti che vede imputati venti cittadini stranieri”, dice Venturino.

Resta ancora da chiarire il conto delle spese: “Per la Procura la situazione sarebbe già definita ma noi abbiamo chiesto che si elimini il problema della piattaforma, e che si verifichi che l’importo di spese così elevato per questo processo sia corretto: per fare una proporzione, ad esempio al Tribunale di Torino le spese per intercettazioni per un anno sono in totale circa 3 milioni. Quasi 560mila euro sono una somma che può apparire anomala, però non lo sappiamo con certezza”, conclude Venturino, che con queste richieste ha inviato una lettera al Procuratore capo astigiano Alberto Perduca.

Adriana Riccomagno

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