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Bene l’Asti-Cuneo, ma non basta: gli industriali cuneesi documentano le carenze infrastrutturali della provincia

Giovanni Monchiero torna a interrogare il ministro Delrio sull'Asti-Cuneo
Oggi a Cherasco l’autostrada finisce… in un campo.

CUNEO «Bene ultimare l’autostrada, ma questo è solo il primo passo, perché ad oggi la nostra Provincia, continua ad essere isolata dal resto del mondo», gli industriali cuneesi, dopo l’incontro del 18 marzo in Prefettura in cui il premier Conte e il ministro Toninelli hanno garantito che entro l’estate partiranno i lavori per realizzare l’ultimo lotto dell’autostrada, hanno deciso di “metterci la faccia” in un video che documenta le gravi carenze infrastrutturali che recano incalcolabili danni alla produttività delle imprese.

Girato come un vero e proprio spot, mostra lo stato di degrado delle nostre infrastrutture. Dai lavori per il raddoppio del tunnel di Tenda, fermi dall’aprile 2018 alla tangenziale di Fossano, che attende dall’aprile 2017 che venga ricostruito il ponte Anas sullo svincolo per Marene, all’aeroporto di Levaldigi che non riesce a prendere il volo. Alcuni imprenditori nei loro interventi lanciano la sfida e indicano quella che secondo loro è la strada per sbloccare una situazione che ha del paradossale.

«In una provincia operosa come la nostra, che conta su realtà imprenditoriali eccellenti, l’immobilismo di cui siamo testimoni è inaccettabile, per questo abbiamo sostenuto questo progetto», commenta Mauro Gola, presidente di Confindustria Cuneo.

«Daremo voce agli associati sul sito di Confindustria Cuneo e sui nostri canali social, pubblicando una volta a settimana un loro intervento – evidenzia Giuliana Cirio, direttore degli Industriali Cuneesi – e non escludiamo di contattare anche i media nazionali per dare al video la più ampia risonanza e visibilità».

Nel primo video della serie interviene Marco Brandani, Amministratore delegato di Maina panettoni

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