Il Piemonte ha riaperto i bandi per nuove vigne

Il criterio di assegnazione dei nuovi vigneti non piace alle associazioni agricole

SCADENZE Nella dinamica di sviluppo dei vini a denominazione di origine, la gestione annuale dei nuovi impianti si sta rivelando una fase strategica e di essenziale importanza. Sono lontani i tempi in cui ognuno decideva in assoluta autonomia vitigno e denominazione da utilizzare con un nuovo vigneto. Finalmente, la gestione della denominazione è diventata una funzione strategica dei consorzi di tutela e questo ha permesso di evitare le situazioni di difficoltà che l’evoluzione spontanea degli impianti di qualche anno fa aveva causato ai mercati anche di vini prestigiosi come Barolo e Barbaresco. Perciò, anche per il 2019 la sinergia tra la Regione e i consorzi di tutela (Alta Langa; Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani; Roero) contribuirà a determinare uno sviluppo contenuto nel contesto di alcuni vini di questo territorio.

In questa ottica, anche per il 2019, il Piemonte ha aperto i bandi che consentiranno ai produttori interessati di inoltrare alla Regione stessa le domande per l’assegnazione di idoneità alle superfici vitate per la rivendicazione ai vini Alta Langa, Barolo, Barbaresco, Dogliani, Gavi e Roero Arneis (tutte Docg) e al Langhe Arneis Doc. È quasi superfluo ricordare che per i vini a denominazione di origine che non appartengono a questo elenco i singoli produttori hanno la libertà di decidere in piena autonomia.

Per ognuno di questi vini, la sinergia tra Regione e consorzio di tutela ha individuato un differente numero di ettari che saranno messi a disposizione delle aziende nel 2019: l’Alta Langa potrà crescere di trenta ettari; il Barolo di 41,78; il Barbaresco di 12,18; il Langhe Arneis e il Dogliani di venti; il Gavi di 15; il Roero Arneis di trenta ettari. Nell’ambito di tale globalità, ogni azienda potrà ottenere per la singola denominazione al massimo le seguenti superfici: Alta Langa da 0,30 a sei ettari; Barolo, Barbaresco e Gavi fino a mezzo ettaro; Langhe Arneis, Dogliani e Roero Arneis fino a due ettari. Ovviamente, per alcuni di questi vini saranno recuperate anche le domande pervenute negli anni precedenti e che, per mancanza di superfici disponibili, sono rimaste in lista di attesa.

Potranno aspirare a partecipare a queste riaperture di iscrizione alle denominazioni indicate le aziende agricole che conducono superfici vitate e (oppure) detengono autorizzazioni all’impianto e reimpianto vigneti. Gli interessati dovranno inoltrare la loro domanda alla Regione tramite gli uffici preposti delle organizzazioni agricole, tenendo conto dei seguenti termini di scadenza: Barolo, Barbaresco, Langhe Arneis, Dogliani e Gavi: 20 marzo; Roero Arneis: 22 marzo; Alta Langa: 1° aprile. Va ricordato, inoltre, che è necessario presentare una domanda per ogni tipo di intervento. Diverse sono le azioni ammissibili e variano da vino a vino. Globalmente sono il nuovo impianto, il reimpianto, la variazione di idoneità e, infine, il sovrainnesto.

Giancarlo Montaldo

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