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Nocciole: via libera del Ministero all’uso del termine Langhe sulle etichette

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NOCCIOLE Via libera dal Ministero per le politiche agricole alla modifica del disciplinare della nocciola Piemonte Igp che consentirà l’uso della menzione geografica “delle Langhe”. La dicitura potrà essere inserita sulle confezioni di tutti i prodotti che utilizzano nocciola Piemonte Igp proveniente esclusivamente da noccioleti localizzati in un’area, tra le province di Cuneo e Asti, che comprende 82 Comuni del Cuneese e 20 dell’Astigiano. La richiesta di modifica del disciplinare presentata dal Consorzio di tutela della nocciola Piemonte Igp riguarda in particolare l’articolo 8 sull’etichettatura: è stata pubblicata il 20 febbraio sulla Gazzetta ufficiale e, trascorsi trenta giorni senza contestazioni, passa adesso al via libera finale di Bruxelles.

«La menzione è una valutazione geografica. Una sorta di cru per le nocciole come per il vino. È un risultato importante perché ci consente innanzitutto di valorizzare la qualità di cui il nome Langhe è sinonimo nel mondo, e di conseguenza di mantenerne il prezzo, distinguendo la nocciola che nasce sulle nostre colline dalla grande massa di nocciole presenti sul mercato. Inoltre abbiamo finalmente uno strumento giuridico concreto per difendere il nome Langhe da chi ne fa uso improprio», spiega l’eurodeputato Alberto Cirio, presidente del Comitato promotore che riunisce le istituzioni del territorio accanto ai produttori

Aggiunge la vicepresidente del Consorzio di tutela della nocciola Piemonte Igp, Nicoletta Ponchione: «Siamo soddisfatti. Questo è un importante passo per la difesa non solo di un prodotto ma di un intero territorio. Con l’inserimento ufficiale della dicitura Langhe difendiamo in primo luogo un nome che rischiava di essere utilizzato in modo improprio. Inoltre, al termine dell’iter che auspichiamo sia  rapido e favorevole, inizierà un percorso di confronto con altre realtà territoriali piemontesi per la valorizzazione del prodotto».

Prosegue Cirio: «Proprio Bruxelles darà adesso il via libera finale alla modifica del disciplinare. La menzione è un primo risultato importante, ma è solo l’inizio del percorso. Siamo già al lavoro per una nuova Igp delle Langhe che possa differenziare qualitativamente il prodotto all’interno dell’Igp Piemonte, coinvolgendo altre zone di produzione d’eccellenza del Roero e del Monferrato».

Su 6mila ettari di superficie coltivata a Nocciola Piemonte Igp, 4.500 sono nelle Langhe, quindi più del 75%. Senza considerare i produttori che non fanno parte dell’Igp attuale e che in futuro potranno scegliere di aderire alla nuova Indicazione geografica.

L’utilizzo della menzione Langhe all’interno del disciplinare della nocciola Piemonte Igp riguarda i Comuni di: Albaretto della Torre, Arguello, Barolo, Belvedere Langhe, Benevello, Bergolo, Bonvicino, Borgomale, Bosia, Bossolasco, Camerana, Camo, Castelletto Uzzone, Castellino Tanaro, Castiglione Falletto, Castiglione Tinella, Castino, Cerretto Langhe, Cigliè, Cissone, Cortemilia, Cossano  Belbo, Cravanzana, Diano, Dogliani, Feisoglio, Gorzegno, Gottasecca, Grinzane Cavour, Igliano, La Morra, Lequio Berria,   Levice, Mango, Marsaglia, Mombarcaro, Monesiglio, Monforte d’Alba, Montelupo Albese, Montezemolo, Murazzano, Neviglie, Niella Belbo, Paroldo, Perletto, Pezzolo Valle Uzzone, Prunetto, Roascio, Rocca Cigliè, Rocchetta Belbo, Roddi, Roddino, Rodello, Sale Langhe, Sale San Giovanni, Saliceto, San Benedetto Belbo, Santo Stefano Belbo, Serralunga, Serravalle Langhe, Sinio, Somano, Torre Bormida, Torresina, Treiso, Trezzo Tinella, Verduno, Alba, Barbaresco, Bastia Mondovì, Cherasco, Clavesana, Farigliano, Lequio Tanaro, Monchiero, Narzole, Neive, Niella Tanaro, Novello, Castelnuovo di Ceva, Ceva, Priero e (nell’Astigiano)  Bubbio, Cassinasco, Castagnole delle Lanze, Castel Boglione, Castel  Rocchero,  Cessole, Coazzolo, Loazzolo, Mombaldone, Monastero Bormida, Montabone, Olmo Gentile, Roccaverano, Rocchetta Palafea, San Giorgio Scarampi, Serole, Sessame, Vesime, Canelli e Calamandrana.

 

 

 

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